Il giro del mondo in sessanta giorni. Nel mondo delle emozioni, sia chiaro. Perché dallo stop al campionato l’unica libertà concessa ai tifosi del Palermo è stata quella di sfogliare l’album dei ricordi della prima, inedita stagione da dilettanti.
Sessanta giorni fa, ma sembra un decennio, si giocò l’ultimo match ufficiale della truppa di Pergolizzi, che al Renzo Barbera mise a soqquadro la difesa del Nola ed in vetrina uno stratosferico Roberto Floriano. La prima tripletta, per lui, con la maglia rosa, ma soprattutto l’indicazione più chiara di uno stato di forma al top. Segnali importanti in vista della quasi imminente sfida al Savoia: il 22 marzo, al Giraud, si sarebbe con tutta probabilità deciso il campionato.
Dal “top” di Floriano allo stop del campionato il passo è stato, invece, brevissimo, e tutto è stato inevitabilmente messo in modalità “mute” dal coronavirus. La tripletta dell’ex Bari, ad oggi, da gran prova di forza s’è trasformata in fotografia. Potrebbe trattarsi, anzi, dell’ultima in assoluto della prima travagliata stagione della rinascita del calcio a Palermo.
Campionato che ha vissuto la sua fase più esaltante nel poderoso esordio stagionale. Dieci vittorie per dieci perle, messe in fila una dopo l’altra. Difficile stabilire una graduatoria delle emozioni più grandi. Ma in lizza c’è di certo il primo pallone (fra i due in campo…) spedito dentro, a Marsala, dal palermitano doc Raimondo Lucera. E come dimenticare l’esordio al Renzo Barbera, un autentico trauma per gli ospiti del San Tommaso: tre gol in 20 minuti (Ricciardo, Kraja, Ricciardo), e una falsa certezza sulla bocca di tutti: “Questo Palermo sarà già promosso a dicembre”.
Il fantastico mondo a tinte rosanero ha iniziato a macchiarsi dopo la gara-chiave contro il Savoia, che era stata preceduta da un’altra domenica memorabile. Al Renzo Barbera una pioggia di esultanze contro il Corigliano. In rete Ricciardo (doppietta), Ficarrotta, Martin, Martinelli e Sforzini. Lo stesso Sforzini era stato, poche settimane prima al Barbera, protagonista da libro cuore. Contro la Cittanovese l’esordio assoluto in maglia rosa: l’attaccante toglie la tuta, entra in campo e segna dopo una trentina di secondi. La foto più bella è però scattata nel corso della conferenza stampa postpartita, con la dedica in lacrime al figlio lontano.
I bianchi di Torre Annunziata inaugurano un nuovo capitolo per il Palermo: il ko col Savoia pesa parecchio psicologicamente, e Pelagotti e compagni iniziano a perdere qualche punto qui e lì. Per non parlare della giornata nera dell’Immacolata: con l’Acireale al Barbera arriva una doppia sconfitta, l’1-3 sul campo e il grave infortunio per Mario Alberto Santana.
La svolta si concretizza da Castrovillari in poi: Ricciardo sigla l’1-0 ed esulta come un leone sulla rete di recinzione. Il treno è pronto a riprendere la corsa, e dopo qualche altro tentennamento (col Savoia in pericoloso avvicinamento) il Palermo costruisce cinque successi consecutivi.
Fra le più forti gioie, quella legata al 4-2 in trasferta contro la Cittanovese. Una gara “pazza”, che il Palermo porta in porto grazie a Floriano (doppietta) e a due goleador per caso, Langella e Peretti. Nell’album dei ricordi, anche il gol da favola di Silipo al Barbera contro il Biancavilla o la doppietta, liberatoria, di Sforzini contro il Messina Fc. L’ultima pagina dell’album dei ricordi è quella del poker al Nola. E della passeggiata di Floriano col pallone della tripletta in mano.
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