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Il piano della Lega D: una rosa di titolari è l’arma in più per il tour de force

A quanto pare i vertici della Lega D non demordono: il campionato deve essere portato a termine. Come, dipende dall’evoluzione della pandemia, quindi sui progetti della Lega resta un “se” grande quanto una casa. E il “se” lo stabilirà il Governo, seguendo le indicazioni degli esperti.

L’IPOTESI AVANZATA DALLA LEGA DI SERIE D

Si apprende, comunque, che il piano prevede un tour de force di otto partite in quaranta giorni. Tutto per arrivare a definire una classifica finale che, entro metà luglio, decreti le squadre promosse e quelle che scenderanno in Eccellenza. Il presidente della LND, Sibilia, prova a delineare le tappe della ipotetica ripartenza, che ha l’obiettivo di evitare promozioni a tavolino o un improbabile annullamento della stagione. Quindi, ritorno in campo dopo la metà di maggio e chiusura a fine giugno, con possibile sforamento agli inizi di luglio. La “dead line” è la domenica di Pasqua, spiega Sibilia. Se il lockdown dovesse essere prolungato, ogni ipotesi di ritorno in campo a maggio diventerebbe più difficile.

Tutto in quaranta giorni, dunque. Quasi sicuramente a porte chiuse, con le partite senza spettatori sugli spalti e con le teste ingombre di pensieri, timori legati anche al destino dei club, molti dei quali a rischio di crac a seguito della crisi. Se le previsioni, leggasi speranze, dovessero avverarsi. Le squadre dovrebbero svolgere una preparazione per ritrovare un minimo di condizione fisica che consenta uno sforzo concentrato in un periodo così breve e così decisivo.

COSA ACCADE, IN QUESTO MOMENTO, IN CASA ROSANERO

Il Palermo ha dotato i suoi calciatori di cyclette per consentire loro di tenere le gambe in movimento, la cosa più difficile quando si è relegati in casa. Ma, se tutti hanno seguito l’esempio di Ferdinando Sforzini, le loro condizioni potrebbero essere migliori del previsto. In una conversazione su Instagram con la Iena Ismaele La Vardera, il “Tagliagole” ha spiegato di tenere un regime alimentare rigido e di alternare forme di allenamento casalingo con esercizi di mantenimento e rafforzamento muscolare e di tipo aerobico. L’esperto attaccante è un esempio di professionalità e la sua longevità si può spiegare anche con questo.
Il Palermo avrebbe un’arma in più, che si somma al cospicuo vantaggio in classifica sulla più diretta e insidiosa inseguitrice, il Savoia, e al superiore tasso tecnico rispetto alle avversarie. Anche se questo aspetto potrebbe essere attenuato dalla necessità di ricorrere soprattutto alle risorse fisiche e mentali: gli obiettivi e le motivazioni danno sempre una marcia in più. È pur vero che i rosa avrebbero una motivazione non da poco, come la promozione tra i professionisti.

ROSA AMPIA

L’arma in più è la rosa a disposizione di Pergolizzi. L’allenatore ha una rosa ampia di almeno due potenziali titolari praticamente in ogni reparto. Se l’allenatore in questi mesi ha disegnato un undici ben definito, giocando sulle staffette a partita in corso, nella necessità di far giocare i suoi uomini due volte alla settimana, adesso potrebbe addirittura ipoteticamente ricorrere a due squadre diverse, per dosare le forze di ciascuno, in un periodo dell’anno in cui anche le temperature giocheranno un loro ruolo e di cui persino i calciatori più giovani potrebbero risentire. Ci sarebbe spazio per tutti, insomma. Una possibilità che non tutte le squadre che il Palermo dovrà affrontare, in un lasso di tempo così breve, si possono permettere. Merito di una campagna acquisti estiva e di scelte oculate a gennaio della società rosanero.

TUTTI VOGLIAMO TORNARE A UNA VITA NORMALE

Insomma, tornare a rivedere il calcio giocato è una speranza di tutti, un simbolo di un ritorno, seppur graduale, alla normalità che tutti noi sogniamo. Conquistare la promozione sul campo è sempre meglio che ottenerla a tavolino. E il Palermo partirebbe anche in questo caso, in condizioni migliori delle avversarie.

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Stanislao Lauricina

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