L’essere un combattente della scena politica, il palermitano Vincenzo Figuccia, classe 74′, lo ha nel sangue. Lui, che della difesa della sua Sicilia ne ha fatto una missione, nell’attuale, drammatica congiuntura storica lancia un grido d’allarme. In prima linea riguardo la protezione del grano e dell’olio siciliano, passando per la tutela dei diritti umani, oggi, con l’emergenza sanitaria in atto Figuccia pone l’accento sul più paradossale dei problemi.
Di seguito le dichiarazioni dell’on. Vincenzo Figuccia deputato Udc all’Ars e leader del Movimento Cambiamo La Sicilia
Mirino puntato sulla carenza dei dispositivi di protezione individuale negli ospedali.
“Sconcertanti sono le segnalazioni che continuo a ricevere da parte degli operatori sanitari che operano negli ospedali siciliani, relativamente alla mancanza di dispositivi di protezioni individuali come tute monouso, mascherine e visiere. Proprio la carenza di queste protezioni – afferma Figuccia -, continua ad essere una forte criticità. Basti pensare a cosa potrebbe succedere se un operatore sanitario asintomatico e non a conoscenza di aver contratto il virus non indossasse la mascherina quando parla con i colleghi. Il rischio è che li contagi tutti.
Tanti di loro – dichiara Figuccia -sono anche a contatto con i pazienti e con i propri familiari. Il rischio è quello di portare inconsapevolmente il Covid-19 nelle corsie e nelle proprie case. Ho appreso che nel complesso in tutta Italia , è stata superata quota 10mila contagi da Covid-19 tra tutti gli operatori sanitari. Tra questi sono stati registrati 73 decessi di medici e 23 vittime tra gli infermieri”.
“Bisogna lavorare affinché i casi registrati prevalentemente nelle regioni del nord non si verifichino anche qui da noi. Per prima cosa bisogna limitare al minimo e stretto indispensabile gli accessi di personale alle strutture sanitarie -afferma Figuccia -, soprattutto per il personale amministrativo al momento non utile alla causa, e attivare per loro lo smart working. In secondo luogo bisogna provvedere alla sanificazione degli ambienti regolarmente come indicato nelle direttive nazionali e attuare tutte le norme di contenimento previste. Infine punto più importante è quello di dotare subito tutto il personale sanitario di idonei dispositivi di protezione individuali”.
“Tutti questi punti, anche se più volte richiesti dalle varie circolari del Ministero della Salute non hanno ancora trovato piena attuazione negli ospedali siciliani. È inverosimile che questi lavoratori siano costretti a reperirsi da soli i dispositivi per operare in sicurezza. Mi adopererò subito con un’interrogazione – conclude Figuccia – attraverso la quale chiedere all’Assessore regionale alla sanità di verificare l’operato dei direttori generali delle nove Asp affinché il personale possa essere messo in sicurezza, al fine di tutelare la loro incolumità e quella di tutti i siciliani”.
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