L’emergenza Coronavirus, in queste settimane, ha sicuramente stravolto tanti aspetti della vita sociale dei cittadini italiani. Tra di essi, ha stravolto lo sport per eccellenza, nel nostro Paese: il calcio. Come si è deciso di far proseguire il calcio in Italia?
Intanto, occorre specificare cosa prevede il decreto del Presidente del Consiglio, emanato il 4 marzo 2020, in merito alle manifestazioni sportive in programma nelle prossime settimane. La lettera c dell’articolo 1, comma 1 del sopracitato decreto, dispone la sospensione di ogni manifestazione sportiva, con la possibilità, comunque, di poterle svolgere a porte chiuse, seguendo le direttive fornite dal governo. Tutte le sfide, quindi, si giocheranno a porte chiuse. Non saranno, inoltre, previste alcune interviste pre e post partita, così come sarà vietato il contatto tra calciatori e tifosi.
Sulla base di ciò, cosa hanno deciso le varie leghe calcistiche che gestiscono il calcio su tutto il territorio Nazionale? La Lega serie A, dopo svariate polemiche, ha deciso di proseguire il campionato facendolo slittare di una sola settimana. Domani, infatti, verranno recuperate le partite della giornata precedente, tra cui spiccherà il big match Juventus-Inter. Stessa situazione per la serie cadetta e la serie C, in cui le partite si disputeranno regolarmente. Si dovranno solo decidere le date di alcune partite dei gironi A e B della terza serie precedentemente rinviate. Rinviate invece le sfide di tutti i gironi del campionato Nazionale Dilettanti a data da destinarsi.
In questo momento di grande crisi, se in primo piano c’è ovviamente la preservazione della salute di ogni cittadino, non è da sottovalutare anche il duro colpo che subiranno molte società in termini economici. Se è pur vero, infatti, che le compagini di serie A e serie B possono far affidamento sui diritti televisivi, per quanto riguarda gli introiti economici, lo stesso discorso non si può fare per le squadre di serie C. Formazioni che quest’anno stanno rinascendo anche grazie gli incassi delle partite casalinghe, come ad esempio Bari e Reggina, si troveranno penalizzate da questa situazione.
E i tifosi che hanno acquistato i biglietti oppure gli abbonamenti per le sfide di campionato? Il presidente della Codacons, Carlo Rienzi, ha dichiarato che le società di calcio saranno obbligate a rimborsare la quota di pagamento dei biglietti in quanto le partite saranno disputate a porte chiuse per cause di forza maggiore. Per questo motivo, sul sito ufficiale dell’associazione a tutela dei consumatori, è presente il modulo di richiesta del rimborso.
Di certo è una situazione insolita, che colpisce e spiazza le organizzazioni calcistiche dell’Italia. La salute di ogni cittadino è entrata, fin da subito, in conflitto con gli aspetti economici e di business presenti nel calcio di oggi. Nella speranza che nessun calciatore o tecnico venga contagiato dal virus: in quel caso, il calcio dovrà fermarsi obbligatoriamente e ci si ritroverebbe con una stagione calcistica mozzata. La speranza è che, in ogni caso, questo periodo di caos ed emergenza termini il prima possibile e senza altri disagi.
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