Pergolizzi, stavolta la fortuna non è bastata. Lo si sapeva e lo si temeva, nell’intimo, anche quando l’allenatore azzeccava i cambi che poi risolvevano le partite del Palermo. Non poteva andare sempre bene, non la poteva sfangare ogni volta. Anche oggi sembrava così, ma al gol di Langella, schierato titolare al posto di Kraja, ha risposto la squadra del San Tommaso, per un 1-1 che per gli irpini ha fatto la Storia.
Tutto nella ripresa, dopo un primo tempo indecente. Sembrava un film già visto, è diventato un horror, per i tifosi del Palermo.
I tifosi invocano la testa dell’allenatore, mentre la promozione è davvero tornata in bilico. Da un lato, il Palermo, depresso, confuso e sterile; dall’altro, il Savoia, esaltato, vincente e sempre più convinto di centrare il bersaglio grosso. Che fare? Intanto, gufare il Savoia, per la gara di domani.
Scherzi a parte, gli alibi sono caduti tutti, la squadra costruita da zero ormai dovrebbe essere rodata e in possesso di una identità di gioco chiara e definita. Tecnicamente, dovrebbe essere più dotata delle avversarie, ma in un torneo come la Serie D contano, anzi prevalgono, altri fattori come la carica agonistica, il carattere, la voglia di prevalere anche in virtù di un blasone, di uno stadio e di una tifoseria in grado di mettere i brividi a chiunque. Ma, invece, niente, non si vede nulla di tutto questo è abbiamo rischiato la sconfitta col San Tommaso. Col San Tommaso!!!
Il Palermo, in prospettiva, rischia di fallire l’unico obiettivo stagionale e, nell’immediato, di disperdere il patrimonio di un entusiasmo, di una identificazione coi colori rosanero ritrovata dopo il calvario degli ultimi anni di gestione zampariniana e il dramma della radiazione.
La disillusione è immensa: si pensava di avere una Ferrari, invece abbiamo soltanto un pullman col motore che si è imballato a metà strada e che l’autista non riesce più a guidare.
C’è ancora tempo per comprare i pezzi di ricambio, ma se il conducente ha smarrito la strada, non è detto che basti per evitare il sorpasso dell’altro mezzo che punta al parcheggio migliore.
Il tifo di Palermo è magnifico, ma numericamente incostante. Vincere è l’unica condizione per esistere. E insisto col concetto che nel calcio dei tre punti sono i risultati a decidere per tutti, più della qualità del gioco. Che, nel caso del Palermo non c’è mai stata, quest’anno.
Detto questo, Mirri, Di Piazza, fate voi, la passione è nostra, ma i soldi sono i vostri.
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