Ciao Bari, raccontaci com’è la B – LE PAGELLE

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Per Eleven, Palermo-Bari è il match della settimana. Per i rosanero, invece, è la partita dell’anno. La gara contro i “galletti”, infatti, mette a nudo quello che può essere l’obiettivo massimo della squadra di Filippi: i playoff. Diventa stucchevole parlare di secondo, terzo, quarto o sedicesimo posto. Salvo clamorosissime rimonte, la gara di oggi (visto il match-point della superiorità numerica per più di un tempo fallito), sancisce che la promozione diretta è volata direzione Puglia. Con buona pace degli amanti della matematica, di quelli che “il campionato è ancora lungo” e di tutto quel campionario di inutili frasi fatte buone solo a giustificare un altro anno di purgatorio. Se si può, a gennaio, si metta mano al portafogli, perchè i playoff, comunque, non sono una tappa da raggiungere, ma da vincere. 

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Contro il Bari con la terza maglia

La prima frazione è una lezioncina nella quale il Bari spiega al Palermo perché i galletti si trovino al primo posto e soprattutto perchè, dopo un intero girone, i rosanero siano indietro di otto punti. I pugliesi fanno la partita, impongono il ritmo alla gara e sono gli unici ad avere le occasioni per sbloccarla. Paponi, D’Errico e Antenucci mettono i brividi alla retroguardia di Filippi in più di un’occasione. Il Palermo, invece, ha una bellissima maglia. Pare brutto da scrivere, ma questa e l’espulsione comminata al 41° al biancorosso Terranova sono le uniche due notizie positive dei rosanero. 

Nel secondo tempo il Palermo decide di sfruttare la superiorità numerica con un possesso palla più sterile di una sala operatoria. Lo schema è sempre lo stesso: pallone che gira, gira, gira. Palla a te che la dà a lui che la passa a quello che la smista a quell’altro e… palla fuori (o palla a loro). Questo il copione di tutta la ripresa con un Bari mai in sofferenza e con la squadra di Filippi pericolosa come un gattino in una gabbia di leoni. Mai una verticalizzazione, mai un’occasione a tu per tu con Frattali: solo tiri orientativamente dalla Palazzina Cinese e tutti più o meno (ma troppo spesso meno) pericolosi. Palermo pure graziato a tempo scaduto da Celiento di testa a tu per tu con Pelagotti. Verranno tempi migliori. Forse.

Pelagotti 6,5. Blinda la rete in un paio di occasioni. Il punto di oggi porta il suo nome in maiuscolo.

Lancini 5,5. Prova subito la fissaria con un retropassaggio e soffre come un diabetico in pasticceria per tutto il primo tempo. Meglio nella ripresa.

Marconi 5,5. L’attacco del Bari lo manda in crisi e perde troppo spesso i duelli con Paponi e Antenucci.

Perrotta 6. Il più concreto del pacchetto arretrato. Tanta clava e tanta ramazza. Non c’è proprio l’atmosfera per il fioretto. 

Dal 64° Accardi 6. Gioca esterno alto e mette un paio di cross interessanti.

Buttaro 5,5. Cambia più posizioni di Rocco Siffredi ed il rendimento ne risente. 

De Rose 5,5. Nel primo tempo è in balìa della mediana pugliese. Meglio nella ripresa, ma nulla da raccontare ai nipotini.

Dal 86° Corona S.V.

Dall’Oglio 6. È più pimpante del solito, ma non è l’uomo che può risolvere la gara.

Crivello 5. Non spinge come dovrebbe e Filippi gli regala la doccia anticipata.

Dal 46° Odjer 5,5. Avrebbe dovuto dare ordine e dinamismo al centrocampo rosanero, ma si limita ad un compitino utile come una borsa dell’acqua calda in un bagno turco.

Silipo 5,5. Nonostante sia l’unico a tentare la giocata, i risultati sono oggettivamente modesti quest’oggi. 

Dal 69° Floriano 6. Entra e si mette a tirare da qualsiasi mattonella. Prova anche la “plesciata”, ma accucchia solo un meritatissimo giallo.

Soleri 6. Di stima. Procura l’espulsione di Terranova ed è sempre il primo a portare il pressing rosanero. Ma “Entraesegna” – statistiche alla mano – quando gioca dal 1’ la porta non la vede mai. 

Dal 69° Fella 5. Nei venti minuti a sua disposizione si tiene a debita distanza dal pallone. Non sia mai si sporcasse il completino nuovo.

Brunori 5. L’intesa con Soleri procede spedita come quella di un no-vax con Mario Draghi. Un tiro ad inizio partita ed uno alla fine per MLB. Nel mezzo il nulla più assoluto.

Filippi 5,5. Gli manca mezza squadra e l’altra mezza non si danna l’anima per vincere il match. Il secondo tempo è un continuo cantiere e se potesse farebbe entrare anche Belmonte, Elia, Lugnan, Dittgen e Giancarlo Ferrara. Ma il problema non è quanti attaccanti si mettono, il problema è che spesso gli attaccanti in campo gli unici palloni interessanti li ricevono durante il riscaldamento.

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