La “leonessa” Picerno sbrana il pulcino Palermo – LE PAGELLE

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Si perdono fra i boschi della Basilicata un po’ di sogni di gloria rosanero. Il Palermo è lontano parente della macchina perfetta ammirata contro la Paganese e alla “Leonessa” basta un morso del vecchio leone Reginaldo per sbranare una squadra che pare più un pulcino bagnato che un’aquila. Attacco pericoloso come un boyscout ad un raduno di jihadisti, centrocampo fantasioso come un geometra del catasto e difesa che, adeguatamente al periodo, si acconcia in stile presepe nell’unica occasione in cui il Picerno si è presentato davanti la porta rosa. Certamente non un bel biglietto da visita in vista della “masculiàta” Monopoli-Catania-Bari. Bari, che nel frattempo, ringrazia, saluta e vola a +7.

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Il Palermo k.o. contro il Picerno

Il primo tempo di Picerno-Palermo è tutto nel gol di Reginaldo al 24°. Nè prima nè dopo, infatti, si segnalano occasioni da rete. Il Palermo traccheggia con un giro palla pericoloso come una fionda durante una sparatoria e non impensierisce mai la squadra di Colucci. Dovrebbe far riflettere che alla voce “azioni pericolose” del Palermo rientrino due tiri di Odjer (con pallone disperso nell’Exosfera), un colpo di testa (!) sempre del centrocampista ghanese (di certo non un ariete) ed un tentativo di Fella in rovesciata stile Pelè in “Fuga per la vittoria” (ma con esito diametralmente opposto). I rosa sonnecchiano, il Picerno vince. Si va al riposo, sperando che Filippi sappia mettere le batterie giuste ad una sveglia che evidentemente non ha ancora suonato.

Invece anche nel secondo tempo il torpore continua ad attanagliare il Palermo. Squadra dall’elettroencefalogramma piatto, appena qualche sussulto fornito dai cambi, ma niente di trascendentale: i rosanero non riescono a valicare la volenterosa muraglia lucana. L’unico che pare avere birra in corpo è il neoentrato Soleri ma – come diceva il sommo poeta Califano – “tutto il resto è noia”. Aggiungendo, peraltro, “non ho detto gioia, ma noia noia noia…”. Ipse dixit. Si fa giusto in tempo ad assistere ad un secondo quanto esagerato giallo per Marconi e poi è – finalmente! – fischio finale: il Palermo perde a Picerno. Ci toccherà raccontare anche questo, un giorno. Speriamo il prima possibile.

Pelagotti s.v. Infilzato come un tordo nell’unico vero tiro che subisce.

Buttaro 6. C’è nelle rare occasioni in cui il Picerno si fa avanti.

Marconi 4,5. Sul gol lucano, Reginaldo lo uccella come fosse un ragazzino degli Allievi. “ZTL Varco Marconi” con le telecamere guaste oggi.

Perrotta 5,5. Vale il discorso fatto per Buttaro. Lui, però, avrebbe potuto e dovuto dare una manina al compagno sul gol subito. 

Almici 5. Saliscendi “a matula”, il suo. Il campo – piccolo e viscido – non lo aiuta, ma zero cross in ottantacinque minuti è un risultato deprimente.

Dal 85°Floriano s.v.

Odjer 6. Pare il più vivace della mediana e, infatti, Filippi lo leva di mezzo. Giusto per non turbare quell’equilibrio mediocre tanto “apprezzato” fino a quel punto.

Dal 56° Luperini 5,5. Ci mette voglia e corsa, ma è circondato dal nulla cosmico.

De Rose 4,5. Tocca un milione di palloni senza mai il guizzo. Passaggio al compagno accanto o lancio sballato in avanti: queste le giocate odierne.

Dall’Oglio 5,5. Si vede che i suoi piedi “masticano” calcio. Ma deve essere più intenso e cercare la porta quando può.

Dal 65° Silipo 5,5. Entra per dare nuove soluzioni, ma non trova la scintilla che accenda la manovra rosanero.

Valente 5. Passaggio a vuoto per il “Comandante Kurtz”.

Fella 5. Cerca il pallone con il binocolo ma esce senza averne intercettato alcuno.

Dal 56° Soleri 6. “Entraesegna” ci prova a scardinare la difesa del Picerno, ma è l’unico con questa voglia. In pratica, come cercare di abbattere un grattacielo con un martello giocattolo. 

Brunori 5. Anche per lui zero alla casella “palloni giocabili”. Per questo sul finale cerca di mettersi in proprio e non dà più un pallone neanche sotto tortura. 

Filippi 5. Logico e condivisibile schierare l’undici della settimana scorsa, impietoso osservare che a partita in corso non abbia trovato i correttivi per rimettere il match su binari migliori. Forse Silipo subito nel secondo tempo poteva essere la svolta, forse tenere Odjer al posto di De Rose poteva garantire più qualità al centrocampo, ma con i se ed i ma non si va da nessuna parte. La favoletta dei sedici titolari è bellissima, ma se in sedici non sono riusciti a salvare la pelle contro un Picerno operaio è evidente qualcosa non sia andata per il verso giusto.

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