Palermo camaleontico: 5 moduli e 29 formazioni diverse dall’inizio di stagione

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Manca stabilità e continuità. Questa è in breve l’analisi compiuta da La Gazzetta dello Sport di oggi, che parla del cosiddetto trasformismo rosanero. E se Boscaglia aveva idee incerte sulla rosa, la promozione di Filippi, da vice a primo allenatore, ha cambiato nuovamente le carte in tavola.

L’identità tattica è ciò che manca a questo Palermo. Dal ritiro in estate il tecnico gelese ha puntato tutto sul 4-2-3-1, un modulo sbilanciato in avanti, che ha lasciato spesso spazio in mezzo al campo agli avversari e per queste ragioni è stato cambiato. Intanto però alla seconda partita di campionato, è stato provato anche un inedito 3-5-2 con la Ternana, visto anche con l’Avellino, proposto principalmente per mancanza di uomini. Fino a quando Boscaglia ha deciso di virare sul 4-3-3, schieramento più equilibrato ma che ha prodotto comunque risultati altalenanti che hanno costretto la società di viale del Fante all’esonero.

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difesa

Con Filippi l’assetto tattico del Palermo è cambiato ancora. Il 3-4-2-1 è stata fino ad ora la svolta sul modulo proposta dal mister partinicese, formazione che ha portato alle due vittorie nel derby e con la Paganese. Nella gara rinviata contro il Monopoli, Filippi, avrebbe dovuto attuare una novità in avanti, schierando un solo trequartista alle spalle di due attaccanti. Vedremo contro il Foggia lunedì 29 marzo se ci sarà questa ulteriore variazione nello schieramento. Un dato certo è che quando mancano solo 7 partite al termine della stagione i rosanero non hanno ancora trovato una quadratura stabile, sia per quanto riguarda il modulo, sia sugli interpreti.

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