Mirri
Il presidente rosanero, oltre a parlare di mercato e di squadra, nell’intervista andata in onda su Trm, ha commentato anche l’addio del vice presidente Tony Di Piazza. L’imprenditore italoamericano lo scorso dicembre ha chiesto la liquidazione delle sue quote societarie dopo alcuni contrasti con Mirri.
“Di Piazza non è rimasto fuori dal progetto, credo di averlo informato fino a quando è stato possibile. Io credo che le incomprensioni con Di Piazza siano dovute principalmente alla distanza. Paparesta c’è stato finché è stato possibile. A marzo e ad aprile è cambiato tutto con il Covid, la querelle è partita lì”.
Il 40% del Palermo che apparteneva all’ex vicepresidente dovrà essere acquistato da un nuovo investitore. “Di Piazza ha comunicato il recesso delle sue quote. Il Palermo sta preparando un documento che possa dare sviluppo alla società: le quote di Di Piazza sono certamente in vendita. Di cosa succederà dopo non posso avere certezza. Io ritengo che il Palermo sia appetibile e che qualche investitore possa puntare su di noi. Comperò le sue quote? Non lo so, dobbiamo fare alcune valutazioni“.
Ancora mercato. I soldi per intervenire, secondo quanto detto da Mirri, ci sono. “Lunedì abbiamo fatto un Cda e la società è dotata per intervenire economicamente sul mercato. Di Piazza mantiene i suoi impegni e continua a supportare il Palermo. Le risorse sono sicuramente presenti. A mio giudizio in questa squadra manca un po’ di cattiveria, la personalità e la conoscenza di questa categoria”.
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Due obiettivi fondamentali, oltre ad un migliore rendimento in campionato, sono migliorare il Renzo Barbera e costruire un impianto di proprietà in cui fare allenare la squadra. “Lo stadio e il centro sportivo consentiranno al Palermo di avere un futuro. Il Palermo avrà un valore migliore grazie a questi progetti. Sono elementi fondamentali. Ferrero può comprare il Palermo? Parlerò con uno che lo può fare, deve essere uno meglio di Mirri con più capacità e visione. Tacopina al Catania? Noi dobbiamo guardare il Palermo, del Catania non mi interessa”.
Infine, il presidente ha concluso il suo intervento annunciando cosa dirà alla squadra per affrontare la seconda metà di stagione: “Sono preoccupato per il futuro ma io non scappo. Vado avanti affinché l’impresa si realizzi. Quello che dirò a Rinaldo, Renzo e Roberto è che ci stiamo giocando il nostro futuro. Chiederò ai calciatori di fare il massimo. La nostra maglia pesa e Palermo non merita di stare in questa categoria”.
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