I Tuttolomondo accusano Zamparini: “Non siamo stati noi a fare fallire il Palermo”

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I fratelli Tuttolomondo si difendono davanti al gip Lorenzo Jannelli dalle accuse che hanno portato al loro arresto, mercoledì scorso, attraverso l’applicazione di misure cautelari. I due imprenditori, collegati in conferenza da Rieti, sostengono la loro innocenza sul fallimento del Palermo.

Non siamo stati noi a far fallire la società ma chi ci ha preceduti, Zamparini, sostengono Walter e Salvatore Tuttolomondo. Abbiamo portato piuttosto un milione e duecento mila euro. E speravamo che il passaggio in serie A avrebbe rilanciato la società. Nonostante la situazione, abbiamo provato a proseguire l’opera di salvataggio”.

alyssa

Tentano di difendersi così i Tuttolomondo chiamati a rispondere di una serie di reati come bancarotta fraudolenta, indebita compensazione di imposte con crediti inesistenti, autoriciclaggio e reimpiego.

Salvatore Tuttolomondo, inoltre, è tornato a parlare della famosa fidejussione che non permise ai rosanero di iscriversi al campionato di serie B. “Sembrava tutto in ordine. Anche io sono stato una sua vittima.


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