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Una notte da leoni per il Palermo. Grande prova di carattere per i superstiti della squadra di Boscaglia

Sarà un derby che resterà nella memoria dei tifosi rosanero. Non per il risultato, o forse anche per quello, per le condizioni in cui gli undici “superstiti” della squadra di Boscaglia lo hanno conquistato, assaporando addirittura la vittoria, sfuggita a dieci minuti dalla fine. Una grande prestazione di carattere, di resilienza, come si dice spesso oggi, si fronte alle avversità che pare stiano accanendosi contro il Palermo. Dodici positivi al Covid, due squalificati e, per tutto il secondo tempo, Valente fuori causa per un infortunio muscolare, ma stoicamente in campo, per non lasciare la squadra in dieci.

Bravissimi i giocatori rosanero, tutti, con Odjer migliore in campo. Anche Saraniti, che nemmeno oggi si è sbloccato, ha fatto un’ottima prestazione, tentando più volte la via del gol, sfiorato in un paio di circostanze, ha propiziato la rete del vantaggio e lottato su ogni pallone alto a centrocampo. Ma sulla sua coscienza c’è la clamorosa traversa colpita al 23°, da solo davanti al portiere, che avrebbe potuto portare i rosanero sul 2-0.

Palermo che ha voluto dimostrare di essere più forte delle avversità e che si è calato in pieno nel clima del derby. Peccato che non ci fossero i tifosi sugli spalti. Prestazioni del genere infiammano i cuori dei sostenitori che moltiplicano le forze dei giocatori. Il Palermo ha dato tutto in campo, spendendo ogni goccia di energia, fisica e mentale, spronata di continuo da Boscaglia che si è sgolato in panchina per telecomandare i suoi. Eroi, li ha definito, a fine gara e non a torto.

PRIMI 45 MINUTI IMPORTANTI

Nel primo tempo, i rosanero che hanno trovato il gol al quarto d’ora con Kanoute, hanno surclassato gli avversari, troppo molli e svagati, incapaci di impensierire la retroguardia attentissima dei padroni di casa. Soltanto nella ripresa, quando già in difficoltà per la sostanziale inferiorità numerica per l’infortunio di Valente, con diversi uomini preda dei crampi, il Palermo ha dovuto cedere metri in campo al Catania, che Raffaele ha farcito di punte, senza però rinunciare a rendersi pericoloso, con un paio di conclusioni di Valente e con un tiro di Rauti parato da Martinez.

Poi, il pari, fortunoso più che guadagnato da Pecorino e un finale in forcing che ha prodotto una girata alta di Biondi, al 94°. Sarebbe stata una beffa cocente e dolorosa. Che, però, non avrebbe scalfito il giudizio sulla prestazione di questo gruppo, che Boscaglia sta facendo diventare squadra. I rosanero hanno dato seguito e confermato i bei segnali di crescita visti a Catanzaro. Da questo pareggio si può sperare di fare partire la rimonta in classifica. Covid permettendo, ovviamente.


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Stanislao Lauricina

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