Il Palermo ha steccato clamorosamente il ritorno, dopo oltre sei mesi, perdendo, meritatamente contro l’Avellino di Piero Braglia. Nella sfida tra due maghi delle promozioni, il tecnico del Palermo Boscaglia esce con le ossa rotte, come la sua squadra ancora a secco di gol, dopo tre partite giocate.
All’esordio stagionale casalingo, il Palermo ha mostrato tutti i suoi limiti nella costruzione del gioco e delle occasioni da gol, ma anche la difesa ha fatto acqua. Certamente, hanno pesato le assenze, dietro come a centrocampo (a Palazzi e Corrado, si sono aggiunti Marconi, nel riscaldamento, sostituito da Accardi, e Doda, dopo lo 0-1, rimpiazzato da Kanoutè) ma a far cascare le braccia è stata l’incapacità dei rosanero di impostare azioni degne di questo nome, di imporsi a centrocampo e di servire gli attaccanti che, troppo spesso, son dovuti tornare sulla trequarti per battagliare con avversari messi in campo meglio, in ogni settore.
Inutile buttare la croce addosso ai giovani del nostro reparto avanzato, Lucca e Rauti, chiamati oggi al ruolo di titolari; inutile sottolineare il calibro delle armi disponibili, se non c’è chi provveda a caricarle, a rifornirle di munizioni. Il Palermo senza “cervello”, senza un centrocampo in grado di creare, di rifornire le punte, di occupare la trequarti avversaria e dettare tempi e giocate. Senza Palazzi infortunato, Boscaglia ha lasciato in panchina Martin buttando in mischia il nuovo arrivato Luperini che si è fatto vedere soltanto per l’ammonizione rimediata nel primo tempo per un intervento falloso.
Il Palermo ha ceduto il controllo del gioco all’Avellino, apparso oggi di categoria superiore; i rosanero sono apparsi confusi, il vigore di giocatori come Odjer, Valente o Broh è apparso senza costrutto, senza un obiettivo, senza una idea. La sconfitta è apparsa quasi un esito scontato, ovvio, meritato per gli irpini, andato in gol nel primo tempo con una rete del solito palermitano, a Teramo Santoro, al Barbera D’Angelo, lasciato incredibilmente solo al centro dell’area e bravo a siglare una gran rete al volo.
Anche il raddoppio irpino, con Fella, dopo una decina di minuti della ripresa è un errore dei difensori: in tre, sulla destra, han lasciato fuggire il giocatore di Braglia che, entrato in area ha seccato Pelagotti con un diagonale implacabile. Nemmeno le sostituzioni di Boscaglia han cambiato l’inerzia della gara, il rendimento di un Palermo che esce fortemente ridimensionato da una gara presentata come scontro diretto tra pretendenti a un posto di alta classifica, ma dimostratosi un confronto squilibrato per qualità di organico e gioco.
A completare la domenica da dimenticare per i tifosi del Palermo, anche Eleven Sports: il segnale della tv che trasmette in streaming il match è caduto dopo 25 minuti del secondo tempo e non è più tornato. Una beffa per una tifoseria che non può accedere allo stadio per l’emergenza covid, neppure in numero ridotto, come avviene in altre parti d’Italia, per il silenzio assoluto della Regione alle richieste dei club dell’isola. Insomma, una domenica da dimenticare.
Allo Stadio Ennio Tardini di Parma per cercare di ricompattarsi dopo le fatiche nelle prime…
Sono ben sei i calciatori fermati dal Giudice Sportivo di Serie B a seguito della 15^ giornata…
L’allenatore ed ex centrocampista del Palermo, Fabio Liverani, ha parlato ai microfoni di TMW della crisi che la squadra…
Corini via o Corini resta? L’unica certezza al momento è che il Genio sarà in…
Al termine di Palermo-Catanzaro il tecnico dei rosanero, Eugenio Corini, è intervenuto ai microfoni dei giornalisti presenti nella…
Continua il tracollo del Palermo di Eugenio Corini che al Barbera si arrende per 2-1 contro un…