La favola dei quattro Under 19, in ritiro a Petralia con i “grandi”

Il direttore tecnico del settore giovanile Rinaudo e l'allenatore dell'Under 19, sono molto soddisfatti per la chiamata dei quattro 2002

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A Petralia ci sono anche quattro ragazzi palermitani che dopo una stagione da protagonisti nella Under 19 allenata da Antonello Capodicasa, si sono meritati la presenza nel ritiro della prima squadra. Certo, lo scopo principale della loro presenza assieme ai giocatori più esperti è quello di completare i ranghi, ma ciò non toglie che per loro sia anche una occasione d’oro per potersi mettere in mostra. Stiamo parlando del difensore Christian Cangemi, del centrocampista Salvatore Florio e dei due portieri Giorgio Faraone e Marco Matranga, tutti classe 2002.

UNA SODDISFAZIONE PER LEANDRO RINAUDO

Il direttore tecnico del settore giovanile del Palermo, Leandro Rinaudo, non nasconde il suo compiacimento, come riportato da Repubblica: «Per noi è una soddisfazione immensa – ha detto –. Sono tutti ragazzi che abbiamo visto l’anno scorso e averli dopo così poco tempo aggregati alla prima squadra, come Florio e Cangemi che sono già andati in panchina con l’ex allenatore Pergolizzi nel derby contro il Messina, o tutti e quattro con Matranga e Faraone in ritiro, è motivo di orgoglio. È un piccolo scalino che siamo riusciti a salire verso il nostro obiettivo: portare con continuità giovani in prima squadra».

TUTTI SPERANO

Nel ritiro 2020 i ragazzi si stanno impegnando al massimo. Cangemi lavora con i compagni del reparto difensivo, che hanno avuto esperienze in serie C, Florio si sta esercitando nei movimenti di centrocampo, e Matranga e Faraone in questi giorni in cui Pelagotti è fuori per un infortunio muscolare sono impegnati a giocarsi un posto di terzo portiere per la stagione che sta per iniziare.

LA SODDISFAZIIONE DI ANTONELLO CAPODICASA

Anche Antonello Capodicasa, che li ha allenati nella scorsa stagione, ha espresso la sua soddisfazione per la presenza nel ritiro della prima squadra dei quattro 2002: «È un premio per l’intero settore giovanile. Ed è anche una soddisfazione anche a livello personale, visto che negli anni mi è capitato di lanciare parecchi giovani. Un allenatore del settore giovanile è bravo quando non incide in negativo, se un giocatore merita di andare avanti è già ben avviato».


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