Allenatore? Tutta colpa del mostro

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Fate molta attenzione signori allenatori! C’è un terribile mostro in giro. Questo mostro trasforma i tecnici – ebbene sì, anche i maghi della panchina – in perfetti somari. Si chiama Palermo, è una delle città più importanti d’Italia, della rosa che appena stravinto il campionato di serie D ne ha confermato lo zoccolo duro e cerca disperatamente di tornare nel calcio che conta. Certo, non ha ancora un allenatore, ma questi – si sa – sono dettagli, quisquilie, pinzillacchere, direbbe Totò.

Chi sarà l'allenatore del Palermo? Una domanda ancora dalla difficile risposta

È SEMPRE COLPA DEGLI ALTRI

Ma perché la colpa deve essere sempre degli altri? Perché, se tutti gli allenatori contattati per questo “progetto” hanno risposto con un laconico “no, grazie” la colpa deve essere sempre di Palermo e dei palermitani? Può darsi che la colpa sia proprio del “progetto”? Può darsi che proporre un contratto annuale ai candidati – come pare sia stato fatto – per alcuni allenatori non sia particolarmente allettante? Può darsi che in quella famosa “programmazione”, vanto e bandiera di questa nuova società, si sia inceppato qualche meccanismo? 

A TUTTO SLOGAN!

Mentre gli immancabili nemici della contentezza si pongono questioni che dovrebbero essere più che legittime, stupisce, nel frattempo, l’invidiabile flemma di questa società, che – tra mutismi degni degli eremiti tibetani e confessioni “ad testatas” – va avanti per slogan. E allora via con “io non mi tiro indietro”, “siamo aquile” ed il sempreverde “appartenenza”. Già, un po’ tutti vorremmo sapere a quale allenatore apparterrà la panchina del Palermo il prossimo campionato. Sperando che il mostro, intanto, non lo trasformi nel peggiore dei somari. O degli scecchi, fate voi.

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