Stadio, ipotesi “biglietti omaggio” tra le compensazioni: così a pagare sarebbe la città

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La cosa certa è che da quella cifra, 341 mila euro, non ci si può spostare. E’ una valutazione tecnica e il Consiglio comunale, quando voterà la proposta di convenzione col Palermo non potrà non tenerne conto. Ma per il club è una somma spropositata, per il fatturato di una società di Serie C. Si cerca una mediazione, mentre in casa rosanero si continua a guardare in mezza Sicilia per ipotesi alternative da presentare nella richiesta di iscrizione al prossimo campionato di Serie C. Ipotesi impensabili, per i tifosi e logisticamente complicate e, comunque, estremamente remote.

NUOVO NULLA OSTA

E, intanto, è già pronto il sindaco Orlando a indossare i panni del salvatore della patria rosanero e a intervenire personalmente per affidare direttamente al Palermo lo stadio Barbera, per il prossimo anno, con un nulla osta come è stato fatto per il campionato scorso. Mossa che sarebbe risolutiva per sbloccare la situazione e che riporterebbe al primo cittadino qualcuno dei consensi persi per strada, come rivela l’ultimo sondaggio pubblicato dal Sole 24 ore.

LE “COMPENSAZIONI”

Non siamo ancora a questo punto; al momento si discute per arrivare a una difficile mediazione per rendere meno amara al club la pillola del maxi-canone. Ieri se ne è discusso tra i componenti della settima commissione del consiglio comunale di Palermo e i vertici della società rosanero. Fra i temi trattati ci sarebbe stato anche quello delle compensazioni da inserire nella bozza di convenzione che l’assemblea di Sala delle lapidi discuterà, forse, la prossima settimana.
Tra le proposte, misure sulla tassazione sulla pubblicità all’interno dello stadio e una serie di servizi sociali che il club dovrebbe accollarsi e che andrebbero a compensare parte del canone.

SCONTO SI’, MA A CHI?

La cosa più curiosa è l’ipotesi che nell’accordo restino, sempre come compensazione, e non più come “obbligo” ulteriore per il club, i sessanta biglietti per la tribuna autorità, per questore, prefetto, sindaco, assessori e consiglieri comunali; gli ingressi omaggio che, a parole, tutti (o quasi) vorrebbero eliminare perché ritenuti un incomprensibile, anacronistico e, secondo moltissimi palermitani (compresi i lettori del nostro sito, visti i commenti sui profili social del nostro giornale), ingiustificato privilegio. Soltanto che, a questo punto, il costo, quantificabile in circa 80.000, diventando una “compensazione”, andrebbe a incidere sul canone che il Palermo dovrebbe pagare al Comune, non sarebbe più a carico della società, ma della città, cioè dei cittadini. La soluzione è una soltanto: eliminare quel punto dalla convenzione, trovando, eventualmente, altre “voci” da tagliare. Pardon, da compensare.

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