Battitore libero

No a qualsiasi esodo, il caso stadio va risolto “a tutti i costi”

Nella strada che porta al “via” della prossima stagione calcistica, la questione stadio resta ancora da risolvere.

UNA ESTATE A “NERVI TESI”

Sulla questione  tra Di Piazza e Mirri, che non sappiamo se si concluderà con la cessione delle  quote (40%)  societarie dell’italo americano, in questi giorni si è scritto e polemizzato già abbastanza.  Inatteso e inopportuno invece è apparso il “nodo stadio.” Permane  il qui pro quo, e la tensione che sta coinvolgendo in questo primo scorcio d’estate la società rosanero e il Comune di Palermo. Le numerose partecipazioni di un festante e collaborativo sindaco Orlando mai avrebbero fatto pensare che dietro a conferenze stampe congiunte, brindisi e un clima di forte coesione, scoppiasse la grana stadio. A pochi giorni per altro, dalla scadenza della data in cui alla lega calcio si deve fornire ufficialmente il sito e il nome dell’impianto di gioco in cui il Palermo giocherà la stagione 2020-21.

LE RAGIONI DI SAGRAMOLA

Sagramola dice che  “le tariffe ( di concessione dello stadio) addirittura sono aumentate rispetto a quanto pagava la precedente società”. Che ritenendole inaccettabili quindi si possa anche essere costretti alla ricerca di un altro impianto dove giocare. L’ad conclude con l’ovvio auspicio di risolvere positivamente la questione. Dall’esterno comunque pare che da entrambe le parti si sia comunque perso tempo molto prezioso. Tempo per dirimere ogni potenziale controversia e non trovarsi  in questa situazione.  L’emergenza Covid19 tra i tanti fastidi e difetti, avendo di fatto concluso la stagione a marzo, doveva essere, a prescindere del periodo di lock down seguito, occasione per fare le cose bene e con calma. Evidentemente tra fiducia mal riposta o sottovalutazioni la cosa non è andata così. Lo stupore di Sagramola nasce ovviamente dal tenore molto esoso della richiesta. Specie dopo aver avuto numerosi rapporti con gli uffici comunali e fatto presente che per la definizione del prezzo di concessione, sarebbe stato necessario rapportare ogni costo alla categoria in cui si era impegnati. Cosa che pare assoutamente disattesa.

l’AD rosanero Rinaldo Sagramola

COMUNQUE SIA ANDATA…

Premesso che pensiamo che in qualsiasi caso il Palermo non giocherà altrove, ma al Barbera, riteniamo che ubi maior minor cessat, la priorità maggiore qui per tutti deve essere l’ok di tutti. Che il Palermo giochi in città le sue partite, e si chiuda definitivamente la questione. Ai tifosi non si chiedano ulteriori sacrifici, e che siano costretti a una stagione di costanti ed esosi esodi. Il Palermo se è possibile ha il dovere di pagare “caro e amaro” questo diritto, finanche lo percepisse come un ricatto odioso, perché ha il dovere di non togliere il calcio in città ai propri tifosi. Ovviamente il Comune deve fare meglio di così e partorire un prezzo  molto più ragionevole di quello riferito in questi giorni. Continuando con i latinismi diciamo che “in medio stat virtus”, quindi si incontrino a metà strada tra richiesta e offerta. È ridicolo da parte del Comune pretendere 340 mila euro ma forse lo sarebbe altrettanto offrirne 50 mila annui da parte del Palermo. 

EVITARE LA FIGURACCIA

Guardarsi altrove nell’ipotesi di scegliere un altro stadio per disputare il campionato, deve essere fuori questione. Specie dopo che da marzo in poi c’è stato tutto il tempo del mondo per dirimere qualsiasi controversia. Sarebbe una figuraccia nazionale per tutti. Chi ha l’onore e l’onere di gestire il destino del Palermo ha anche quello del sacrificio (economico) per assicurarsi che le cose vadano sempre nel miglior modo possibile. Giocare altrove, significherebbe comunque non esserci riusciti. Quindi ci auguriamo meno personalismi da una parte e l’altra, maggiore elasticità e disponibilità al sacrificio e al buon senso. Tenere lo stadio chiuso non serve a nessuno e costituirebbe una sconfitta per tutti.  Il Comune deve andare incontro alla società rosanero, lo deve alla squadra della propria città. La società della nostra squadra lo deve ai 10460 tifosi che l’hanno sostenuta una stagione, e seguita spesso in ogni “campetto” di questa serie D.

Marco Iona

E' nato a Palermo ed è laureato in Scienze Politiche con indirizzo politico sociale. Appassionato di scrittura, pittura, cinema e del Palermo. Per Rosanero Live è il "Battitore libero". A volte vi sembrerà un po' troppo critico, ma la sua natura lo spinge a cercare sempre la verità e a scrivere ciò che pensa senza peli sulla lingua.

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Marco Iona

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