Mirri al lavoro per comprare il 40 per cento: “Serie B? Sì, ma senza illudere i tifosi”

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Il passato drammatico del Palermo, con il crac che ha portato al fallimento della scorsa estate, la “ripresa” con la serie D, la promozione, i progetti per il futuro. Questi gli argomenti affrontati dal presidente del club rosanero, Dario Mirri, che ha parlato anche dell’attuale situazione in seno alla società, con lo “strappo” avvenuto nell’ultimo mese con Tony Di Piazza.

“Era un matrimonio normale come tanti altri. Io sono il socio fondatore – ha detto a Repubblica Palermo – con la maggioranza, e Di Piazza il socio di minoranza. Ruoli e competenze erano definite da tempo. Non posso entrare nella testa di Di Piazza. Posso solo dire che i numeri parlano chiaro. Io ho il sessanta per cento e lui il quaranta. Le cose erano chiare sin dall’inizio. Evidentemente Di Piazza ha cambiato idea”. Mirri specifica di essere pronto ad acquistare il 40 per cento dell’ex vicepresidente: “Di Piazza ha scritto per due volte che vende le sue quote. Io riconfermo – spiega il presidente – che le sue quote le compro io. Lui ha chiesto una valutazione. I nostri legali sono al lavoro per questo”.

“NO” ALLE ILLUSIONI

L’obiettivo immediato, che rappresenta al momento il sogno ricorrente, è quello di centrare il doppio salto di categoria. L’approdo verso la Serie B dovrà essere una sorta di “percorso”: “Più che subito – ha proseguito Mirri -, dovremo fare il possibile per raggiungere la Serie B. Tra dovere vincere, come capitato in serie D, e potere vincere, come sarà in serie C, ne corre. Non voglio illudere la gente – ha detto – che è già stata troppe volte illusa. Ricordo quando qualcuno disse che il Palermo avrebbe lottato per lo scudetto. Io dico solo che proveremo e abbiamo una società forte e in grado di farlo”.

stadio barbera

GRANDE FORZA ECONOMICA

Esattamente un anno fa, o giù di lì (era il 24 giugno), il Palermo falliva l’operazione iscrizione al torneo di Serie B. Mirri spiega che, rispetto ad un anno fa, “abbiamo ritrovato quella dignità che ci era stata tolta. Dallo Zamparini degli ultimi tempi sino ad arrivare a Tuttolomondo passando per gli inglesi, tutti avevano tolto la dignità a noi tifosi e alla nostra squadra del cuore. Abbiamo una dignità di persone oneste e trasparenti che vogliono bene al Palermo. Oggi, qualunque cosa faccio da presidente, la faccio per il bene del Palermo. Come tifoso e come imprenditore perché per me il Palermo è la mia squadra del cuore, ma è anche un investimento, una impresa”. “Abbiamo – ha proseguito Mirri – una forza economica che in C non ha nessuno e che in B hanno in pochi. Il nostro capitale sociale non solo è stato versato, ma i soldi sono in cassa e non sono virtuali. Abbiamo cinque milioni cash e questa è la nostra forza tangibile. Ma c’è anche un forza che è data dalla trasparenza del progetto. Quello che sognavo da tifoso l’ho raggiunto da presidente”.

“Io in un anno ho messo nel Palermo sette milioni tra gli stipendi della vecchia società e i soldi del nuovo club. Non so se l’ultimo Zamparini può dire di aver fatto altrettanto. Il mio obiettivo è imprenditoriale. Se metto sette milioni – ha sottolineato – ne voglio raccogliere settanta. Non sono un benefattore. Nel calcio di oggi nessuno butta i soldi. Dopo un anno sono sempre più convinto che il Palermo sia una grande opportunità”.

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