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Questione stadio, il Palermo potrebbe non giocare la Serie C al Barbera

L’ipotesi potrebbe, al momento, apparire piuttosto remota. Ma l’errore più grande sarebbe quello di prendere il problema sottogamba. A proposito della questione stadio, e nella peggiore delle ipotesi, il Palermo potrebbe anche rinunciare a disputare il campionato di Serie C sul prato verde del Renzo Barbera.

SLITTAMENTO

Tanti i nodi da sciogliere a proposito della questione sui rapporti intrecciati fra la neonata società del presidente Mirri ed il Comune di Palermo. Ed è una serie di “dettagli” che, anche a causa del covid-19 e lo stop forzato a tutte le attività da marzo in poi, si trascina ormai da diverso tempo. Non si parla semplicemente di tre mesi, quanto di una intera stagione, e per l’esattezza dal momento in cui il nuovo club rosanero, dopo la “rinascita”, ha dovuto rapportarsi con Palazzo delle Aquile per la stipula della nuova convenzione. Il punto interrogativo, in poche parole, era emerso già nel luglio del 2019.

RIMODULAZIONE

Al momento attuale la situazione è in alto mare perché il primo contratto di “concessione in uso” redatto dagli uffici del Patrimonio del Comune, prevede da parte del Palermo il pagamento di 335mila euro all’anno, da corrispondere in tre rate, per la durata di sei anni. Ma si tratta di cifre ancora oggi sul tavolo, proprio perché, come evidenziato nei giorni scorsi dal nostro giornale, il costo è ritenuto dalla società “sproporzionato” rispetto alla categoria di appartenenza del club. Numeri che, insomma, avevano un determinato peso per un club di Serie A, ben diverso per una società dilettantistica. I rosanero chiedono che si riconsideri il tutto proprio in funzione dei “mondi” e dei fatturati totalmente diversi rispetto al passato.

IPOTESI “ESTERNA”

Il Palermo non può, naturalmente, continuare a lungo ad usufruire del Renzo Barbera senza avere chiarezza sui costi reali, che, appunto, non sono ancora stati riconsiderati, rimodulati e, soprattutto, resi ufficiali con un accordo definitivo. Dal punto di vista del Comune c’è, tuttavia, ancora un altro nodo da sciogliere, che è quello che riguarda il contenzioso con il vecchio Palermo di Zamparini: il rapporto fra quella che era la vecchia società e l’amministrazione comunale è, ad oggi, nonostante la fine dell’Us Città di Palermo, tutt’altro che chiuso. E’ ora di nuove valutazioni, dunque. In attesa di segnali chiari, il Palermo dovrà, per questa ragione, tutelarsi andando anche a caccia di impianti che, nel caso, siano omologati per ospitare le gare dei rosanero in Serie C. Utilizzare il Renzo Barbera, in poche parole, alla nuova società potrebbe anche non convenire più.

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redazione

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