Ieri, per celebrare l’anniversario di una data storica per la tifoseria del Palermo, abbiamo intervistato un ex rosanero: Massimiliano Pisciotta. Quest’ultimo tra le fila dell’Avellino in quel famoso incontro del 12 maggio 2001 tra gli irpini e il Messina. Abbiamo ripercorso le tappe di quella ultima giornata di campionato del girone B di serie C1, di quella folle annata 2000/2001. In quella stagione, conclusasi proprio il 12 maggio 2001, vi fu probabilmente uno degli epiloghi più sorprendenti ed emozionanti della storia della terza categoria di calcio italiana, con la promozione finale del Palermo.
Come in tanti ricordano, quell’anno, il Palermo targato Sensi, dopo un campionato da capolista, si ritrovò a essere recuperato dai cugini del Messina nelle ultime giornate. A due turni dalla fine, per cercare di dare una scossa a una compagine ormai scoraggiata, l’allora patron Sensi sollevò dall’incarico di tecnico Giuliano Sonzogni e affidò le ultime due sfide a un suo fedelissimo: Ezio Sella. Quest’ultimo, dopo una discreta carriera da calciatore, aveva iniziato la gavetta da allenatore tra le giovanili della Roma, di proprietà, appunto, di Franco Sensi. Per la cronaca, l’ex calciatore di Fiorentina e Sampdoria, che sarebbe tornato a Palermo come vice di Malesani nel 2013, portò a compimento la sua missione, vincendo le ultime due partite contro Nocerina e Ascoli. La concomitante sconfitta del Messina ad Avellino permise la promozione diretta dei rosanero.
Intervistato dalla nostra redazione, Ezio Sella ha voluto ricordare quel periodo trascorso a Palermo: “Ancora oggi ho un bellissimo ricordo di Palermo. Soprattutto ricordo con piacere quella promozione a cui nessuno, forse, credeva. Ma è bello ripensare allo stadio pieno e alla tifoseria felice per aver conquistato la serie B, quel giorno. Personalmente, ero molto concentrato sulla partita e su ciò che avremmo dovuto fare in campo. Alla fine, appena abbiamo saputo degli aggiornamenti da Avellino siamo esplosi di gioia. Infatti, gli ultimi dieci minuti della nostra partita non si giocarono perché si attendevano notizie dalla Campania“.
Sella spiega quale fu la sua impronta sulla squadra, in quel pochissimo tempo a disposizione: “Per cercare di riportare entusiasmo nella squadra, reduce da un finale di stagione negativo, decisi di lavorare soprattutto da un punto di vista psicologico. Attuare modifiche da un punto di vista tattico e tecnico sarebbe stato ininfluente, in un solo mese di lavoro. La squadra rispose bene e andò tutto per il meglio“.
Infine una battuta su ciò che sarebbe potuto essere l’anno successivo, se non ci fosse stato il cambio di proprietà e l’avvento di Maurizio Zamparini: “Come già specificato, ho un bellissimo ricordo di Palermo. Sarei stato ben felice di intraprendere un percorso lavorativo in una grande piazza come quella rosanero. Poi, però, il presidente Sensi mi comunicò l’imminente passaggio di proprietà e non se ne fece più niente”.
(ha collaborato Fabrizio Passarello)
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