Terremoto in casa Marsala. Il presidente della società lilybetana, Domenico Cottone, e la moglie Chiara Gulotta, finiscono agli arresti domiciliari. Oltre un milione di euro di debiti con lo Stato, e importi che non venivano versati per le giocate nella loro sala da giochi, la President Gaming Hall di via Cavour, a Palermo.
“Riciclaggio e peculato” le accuse principali per il presidente del Marsala. La procura ha anche disposto il sequestro di beni per un milione di euro, il debito complessivo con l’Erario maturato nell’arco di 4 anni, oltre a quello della sala giochi.
Il riciclaggio, attraverso un metodo che avrebbe spinto alcuni giocatori a indebitarsi. I coniugi avrebbero fatto prestiti con i ticket per le giocate del valore fino a tremila euro l’uno. In questo modo, secondo i finanzieri del secondo nucleo operativo metropolitano del Gruppo di Palermo coordinati dal colonnello Alessandro Coscarelli, la coppia avrebbe spinto i giocatori a cadere nel tunnel della ludopatia. L’inchiesta è stata diretta dal procuratore aggiunto Sergio Demontis e dai sostituti Giovanni Antoci e Vincenzo Amico.
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