Palermo, più di un secolo di carcere per la truffa degli “spaccaossa”

L'organizzazione truffava le assicurazioni sfruttando persone in difficoltà

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Condannati 36 imputati della banda degli “spaccaossa”, un’organizzazione criminale di Palermo che, approfittando della disperazione di uomini e donne, truffava le assicurazioni. Ai colpevoli più di un secolo di carcere, nonostante il rito abbreviato.

FALSE RICHIESTE MA FERITE VERE

L’attività del gruppo criminale consisteva nello sfruttare persone disposte a farsi fratturare gli arti per poter presentare alle assicurazioni le pratiche di risarcimento del danno. Da qui il nome “spaccaossa”. Dalle intercettazioni si nota come le ferite erano molto dolorose nonostante la volontarietà delle vittime. Tuttavia, le richieste dei danni erano del tutto false. Le condanne, dunque, sono state disposte anche per chi veniva percosso, in quanto complici delle manovre criminali.

I pm Giulia Beux e Giacomo Brandini, coordinati dal procuratore aggiunto Sergio Demontis hanno visto la loro impostazione accusatoria accolta dal giudice. Applicate, dunque, le attenuanti generiche a coloro che, partecipando alla truffa, hanno deciso di farsi menomare. Le accuse più gravi arrivano, invece, per chi commetteva le percosse.

OLTRE UN SECOLO DI CARCERE

Tra le condanne imposte ai membri dell’organizzazione “spaccaossa”, anche un’assoluzione. Si tratta di Giovanni Salvatore Norfo. I condannati: Salvatore Andrea Cintura 11 anni e 2 mesi; Luca Reina 10 anni e 10 mesi; Alessio Cappello e Domenico Cintura 5 anni e 10 mesi a testa; Antonino Buscemi e Giuseppe Orfeo 5 anni e 6 mesi ciascuno; Giovanni Napoli 4 anni e 10 mesi; Alessandro Bova 4 anni e 8 mesi; Giovanni Viviano 3 anni e 10 mesi; Claudio Baglione 3 anni e 6 mesi; Giuseppe Cintura, Giuseppe Monti e Vito Virzì 3 anni ciascuno; Cristofaro Vincenzo Renna, Francesco Dragotto, Salvatore Chiodo e Silvestro Lo Sasso 2 anni e 10 mesi ciascuno; Francesco Tosco 2 anni e 6 mesi; Christian Neri 2 anni; Giovanni Armanno un anno e 8 mesi; Francesco Mutolo e Giuseppe Gallo un anno e 6 mesi a testa; Letterio Maranzano un anno e 4 mesi; Salvatore Fasullo un anno e 2 mesi; Giovanni Zinna, Leonarda Amato e Rita Arceri un anno per ognuno; Davide Mendola un anno e 20 giorni; Giuseppe Bondini, Angelo Lo Pinto, Franco Arnone, Giovanni Calì, Domenico Celesia, Davide Giammona e Manlio Lo Piccolo 10 mesi a testa; Concetta Di Carlo 8 mesi.

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