Musumeci: “Molte attività resteranno chiuse, chiediamo al Governo di intervenire”

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Nello Musumeci pronto allo scontro diretto con il presidente del consiglio. In un’intervista a Rai Radiouno, il governatore siciliano ha espresso il proprio dissenso sulle misure annunciate da Giuseppe Conte che saranno contenute del dpcm in vigore dal 4 maggio prossimo per la regolamentazione della fase 2.

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Il presidente della Regione, sul tavolo tecnico imbastito con il Governo ha chiesto espressamente alcune deroghe. Come quelle per quanto riguarda l’utilizzo delle mascherine, per regolare le aperture delle attività commerciali o la possibilità di schierare l’esercito. Per queste ragioni Nello Musumeci ha inviato una lettera a Palazzo Chigi in cui viene detto: “Chiediamo di riaprire, pur nel massimo rispetto delle regole, diverse attività. Vogliamo capitalizzare questo risultato dei bassi contagi che è frutto di un gioco di squadra tra le autorità regionali e la comunità siciliana”.

ATTIVITA’ COMMERCIALI IN CONTRASTO CON LA REGIONE

Un’altra aspra discussione in queste ore è avvenuta da parte di molti medio o piccoli imprenditori, sulla base della possibilità di poter cominciare la ripartenza, ai danni del governatore. Le richieste pervenute a Musumeci provengono infatti da parrucchieri ed estetisti ma anche bar, pizzerie e ristoranti, che secondo il dpcm potrebbero aprire soltanto a giugno. Anche la filiera del turismo rischia delle gravi perdite economiche. In merito a questo settore da Palazzo D’Orleans viene ribadito che sono pronte delle norme per fronteggiare la crisi: “Stiamo consentendo agli stabilimenti balneari di aprire a giugno. Riapriamo i musei, regaliamo le visite guidate e pacchetti con notti gratuite in albergo. L’obiettivo è di dare una boccata d’ossigeno alle imprese del turismo e del commercio“.

LIBERO ACCESSO NELL’ISOLA PER FAVORIRE IL TURISMO

Musumeci infine, parla dell’urgenza di poter consentire l’accesso nell’Isola anche ai cittadini provenienti da altre regioni d’Italia, sopratutto in vista della stagione estiva: “Siamo stati i primi a dire di chiudere la Sicilia, fermando il 94% del traffico ordinario. Se arriviamo entro maggio, come speriamo, a zero contagi potrò chiedere al governo nazionale anche di riaprire la regione. Possiamo per questo giocare una bella partita sul turismo, sapendo – conclude – di potere garantire in sicurezza un turismo autoctono, che muove comunque milioni di persone”.

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