Figc, la stagione sportiva terminerà il 2 agosto?

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Il campionato sarà prolungato oltre il 30 giugno, data di scadenza dei contratti degli atleti. Questa è l’ipotesi, portata avanti dal presidente della Figc in accordo con tutte le componenti federali, emersa nella video conferenza di oggi. La riunione infatti aveva l’obiettivo di risolvere i problemi legati alla sospensione delle attività calcistiche a causa della pandemia di coronavirus.

Nelle prossime ore, infatti, dovrebbe essere pubblicata una delibera che posticipi la fine delle attività sportive della stagione corrente al prossimo 2 agosto. Questa decisione, come è normale che sia, dovrà sottostare alle più importanti componenti istituzionali del mondo calcistico, oltre che alle decisioni del Governo. Secondo quanto stabilito invece dalla Uefa in un’assemblea, a partire dovrebbero essere prima i campionati nazionali e solo successivamente le competizioni europee.

LE PAROLE DEL PRESIDENTE

Le situazioni che la Federazione dovrà risolvere sono ancora molteplici, come la gestione della scadenza dei contratti in accordo con l’Aic e la tutela della salute dei calciatori. “Il mondo del calcio sta lavorando – ha dichiarato il presidente Gravina – incessantemente e in maniera responsabile per trovare soluzioni concrete e sostenibili alla crisi generata dal Covid-19, comprese quelle necessarie e indispensabili per salvaguardare le competizioni 2020/21. Anche per questo merita rispetto, invece di essere strumentalmente utilizzato per polemiche destituite di qualunque fondamento”.

COLLABORAZIONE FIGC-GOVERNO

Il numero uno della Figc esprime la propria gratitudine con i rappresentanti del Governo che cooperano attivamente per sbrogliare la matassa calcistica: “Siamo soddisfatti del costante confronto che stiamo avendo col Ministro per lo Sport, ma anche con quelli della Salute e dell’Economia e delle Finanze. Ringrazio il Ministro Spadafora per l’attenzione riservata nella riunione di ieri, durante la quale è stato spiegato approfonditamente – conclude Gravina – qual è il nostro approccio: tornare a giocare in sicurezza perché ce lo dice il buon senso e perché ce lo chiedono gli organismi internazionali a cui il calcio italiano è collegato”.


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