La giornata di domani sarà molto importante per chi ama il Palermo calcio. Il 19 aprile di cento anni fa, infatti, nasceva il Presidentissimo, Renzo Barbera, indimenticabile padrone dei rosanero, intorno agli anni ’70 dello scorso secolo e a cui è intitolato anche l’impianto sportivo di viale del Fante.
L’attuale patron del Palermo calcio, Dario Mirri, attraverso il sito ufficiale della società rosanero, ha voluto rilasciare alcune dichiarazioni, in ricordo dello zio Renzo Barbera.
“Per me Renzo è il Presidente. Tutti gli altri, non siamo che custodi temporanei di un bene collettivo. Quello di oggi è di certo un mondo completamente diverso da quello in cui ha vissuto mio zio. Ma ancora adesso molto di ciò che lui è stato rimane un punto di riferimento imprescindibile, almeno per me. Non è detto che il Passato non possa essere un riferimento per le generazioni future, anzi! Mi riferisco in particolare alla sua capacità di creare un intero sistema di valori attorno a una squadra, una società, un’azienda”.
“Per lui i giocatori, ma anche molti tifosi, erano gente “di famiglia” e attorno a questi rapporti umani, si può sviluppare oggi uno straordinario progetto imprenditoriale. La stessa attitudine affettuosa che come amore filiale dedicava ai figli Giuseppe, Ialù e Ferruccio, ed oggi si riflette sul nipote Lorenzo, la si poteva vedere nei confronti di collaboratori e calciatori. Questa lezione, questi valori, li porto sempre con me e cerco di farmi guidare dal suo esempio. Indimenticabile quando, dopo l’ingiusta sconfitta a Roma per la nostra prima finale di Coppa Italia, volle comunque premiare i nostri giocatori, esattamente come se avessimo vinto“.
Oltre a ricordare il grande Renzo Barbera, Mirri ha voluto sottolineare il momento drammatico che si sta affrontando: “Sono tempi difficili e per questo, in quest’ultimi mesi, ho preferito rivolgere il pensiero in silenzio a tutti i medici e le persone che stanno combattendo la guerra contro il virus, piuttosto che rilasciare considerazioni sul futuro sportivo delle competizioni, come altri presidenti nelle ultime settimane, magari seppur in serie A, hanno sentito il bisogno di fare, evidentemente in modo solo interessato alle proprie egoistiche necessità di classifica“.
“Se non ci sarà la possibilità di giocare ancora, non credo esista qualcuno in tutta la serie D che meriti più del Palermo il passaggio di categoria“. Queste le parole di Mirri, in merito agli aspetti calcistici che riguardano il suo Palermo.
“Per quello che abbiamo dimostrato fin dall’inizio del campionato, non avendo mai abbandonato la vetta della classifica, per la rappresentanza della quinta città italiana, ma anche per la solidità della nostra società, appena nata, capitalizzata e con zero debiti. Una condizione che non possono vantare neanche molte società in Serie A, figuriamoci nel panorama delle società nelle serie inferiori e dilettantistiche“.
Infine, Dario Mirri si sofferma sui progetti futuri: “L’intero mondo del calcio cambierà, credo che sarà ridimensionato nei suoi volumi, coerentemente con il mercato globale che si ritrova già adesso ad affrontare una strada in forte salita. La nostra tabella di marcia in ogni caso non cambia: il piano di sviluppo, il settore giovanile, il museo, la polisportiva virtuale, l’e-commerce. E tutto il resto, sono percorsi già ampiamente avviati che riprenderanno immediatamente senza che il lavoro profuso fin qui, vada sprecato. Dovremo solo correre più in fretta, ma del resto lo facciamo da quando siamo nati. Allo stesso modo, andiamo avanti anche sulle grandi priorità: il centro sportivo e lo stadio“.
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