Il Coronavirus potrebbe mettere a serio rischio anche l’estate. L’avanzata della malattia virale, infatti, dovrebbe avere ripercussioni anche sulla stagione deputata al relax ed alle vacanze. La domanda che tutti gli italiani si pongono, in questi giorni, è una: “Riusciremo a farci un po’ di mare?” L’incertezza regna sovrana ma tra l’annullamento dell’estate e la classica normalità, spunta una terza strada: andare al mare con diverse restrizioni. Dai pannelli di plexiglass alle entrate controllate. Come vedono questa situazione i gestori degli stabilimenti? Abbiamo chiesto ad Antonio Gristina (amministratore delegato di Italo Belga, società che gestisce diverse spiagge di Mondello) il punto sulla situazione.
Ecco la nostra intervista ad Antinio Gristina, amministratore delegato di Italo Belga che gestisce diverse spiagge a Mondello:
“Le aspettative sono quelle di ripartire al più presto possibile. Ovviamente secondo il rispetto di protocolli di sicurezza che in un qualche modo dovranno indicarci, possibilmente secondo una forma di condivisione. Il timore di una stagione compromessa, ormai, è una certezza. Quantomeno per i ritardi con cui la stagione partirà. Sarà tutto diverso per modalità di attuazione. L’afflusso, tenendo conto dei protocolli di sicurezza, sarà una difficoltà ma per le aziende balneari è importante avviare quanto prima le attività di manutenzione ed allestimento degli stabilimenti. Sono attività necessarie per attivare la stagione balneare…”
“Ci sarà da adottare sicuramente, superato il periodo del lockdown ovviamente, dei protocolli di sicurezza che consentiranno la convivenza con il virus. Gli aspetti, quindi, non sono soltanto di ordine amministrativo ma anche sanitario. Oggi non si possono fare previsioni perché tutto dipende dall’evoluzione dell’epidemia: noi attendiamo delle precise indicazioni dalle autorità sanitarie pubbliche. Dovranno essere protocolli di sicurezza applicabili con provvedimenti sostenibili in termini economici, procedurali ed applicativi. Ipotizzare un investimento in dispositivi di sicurezza sovrabbondanti da parte di attività stagionali è impossibile e complicato da realizzare. I stabilimenti balneari sono pronti ad accettare, condividendoli, i protocolli che saranno necessari per contrastare l’epidemia. Tengo a precisare, però, che queste norme di sicurezza non possono prescindere dal comportamento responsabile del singolo individuo. Plexiglass? Hanno avuto un’eco eccessiva rispetto alla loro possibile validità. La loro creazione è irrealizzabile, diventerebbero delle saune. Senza contare gli agenti atmosferici: mareggiate e vento forte potrebbero sradicarli…”
“No, sarebbe fuori dal percorso normativo e procedurale. Attualmente esiste una legge nazionale che prevede l’estensione della validità delle concessioni demaniali fino al 2033: mancano i decreti finali. In più esiste una legge regionale che prevede l’estensione della validità delle concessioni, in linea con quella nazionale, sulla base di un’istanza che attualmente la legge prevede che dovrebbe essere fatta entro il 30 aprile. Si parla di una proroga della scadenza della data, quindi attualmente della data di prenotazione della domanda. Il tema è nazionale. È necessario andare avanti al di là della stagione contingente: serve necessità e chiarezza nella programmazione…”
“La situazione dei dipendenti è uno degli aspetti di natura economica che fanno parte dell’esercizio dell’attività d’impresa. Attualmente, vivono la stessa difficoltà dell’azienda. Noi rientriamo tra quelle attività che hanno l’obbligo di chiusura. La nostra attività è interrotta, in pieno lockdown, quindi i nostri indipendenti a tempo indeterminato fruiscono degli ammortizzatori sociali per i quali abbiamo fatto domanda. Dobbiamo capire quanta forza lavoro impiegare con i lavoratori determinati, i famosi stagionali, rispetto allo sviluppo della stagione balneare. Oggi è impossibile fare previsioni. Non abbiamo avviato, quindi, le procedure di assunzione a tempo determinato del personale stagionale che, normalmente, è presenti. Puntiamo all’avvio della stagione con l’obiettivo di coprire i costi fissi che abbiamo tutto l’anno. Un’azienda che vive di attività stagionale risente di ritardi a livello economico. Il nostro settore, quello del turismo, è il più colpito dal Coronavirus. Riprenderemo le attività quando ci sarà consentito di farlo ma attenzione ai costi per i protocolli di sicurezza…”
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