La situazione riguardante l’emergenza coronavirus in Sicilia è fotografata nell’aggiornamento comunicato ieri dalla Protezione Civile e sembrerebbe ancora gestibile. In attesa del nuovo bollettino di oggi, attualmente ci sono 1.544 persone contagiate, 568 ricoverate, di cui 72 in terapia intensiva. In isolamento domiciliare ce ne sono 976 e 86 sono guarite. Ma ci sono anche 88 deceduti.
Due primari però non sono tranquilli e mostrano preoccupazione lanciando appelli alla cittadinanza. Uno è il dottore Aurelio Puleo, primario dell’Ospedale Villa Sofia e del Cervello di Palermo, e l’altro il primario di Oncologia dell’Ospedale Buccheri La Ferla di Palermo, il dottore Nicolò Borsellino.
«State a casa o avremo tanti morti». Questo è il grido del dottor Puleo, primario dell’Ospedale Villa Sofia e Cervello. Entrambi i primari nei loro appelli si rivolgono alla cittadinanza. «La battaglia è appena iniziata – ha detto Puleo a livesicilia.it -. Dovete stare a casa, altrimenti questa battaglia la perderemo. E conteremo i morti. Ieri, dopo tre giorni di tranquillità, al “Cervello” abbiamo registrato nuovi casi, non riferibili ai focolai noti. Sono molto preoccupato». Questo il motivo per cui è preoccupato: «Vedo che non c’è la necessaria prudenza e che mancano i controlli. La gente non sta a casa. La gente circola, evidentemente oltre i motivi di reali necessità, e questo avrà un impatto gravissimo». Poi ha proseguito: «Rischiamo di avere un’ondata di contagi e un numero alto di morti anche a Palermo e in Sicilia. Il virus deve restare chiuso nelle nostre case. Se noi gli diamo le chiavi per uscire, sarà una catastrofe. Non c’è vaccino, non c’è una terapia certa, non abbiamo quasi niente a parte i nostri comportamenti virtuosi». Uno scenario che fa davvero paura. «Rilancio l’appello – ha dichiarato il medico – vi prego, state a casa, state a casa, state a casa».
Ai due primari questo argomento sta molto a cuore. Infatti anche il dottore Nicolò Borsellino, primario di Oncologia dell’ospedale Buccheri La Ferla di Palermo, è sulla stessa lunghezza d’onda del dottor Puleo, e su Facebook ha fatto un accorato appello con lo scopo di sensibilizzare la cittadinanza a non eludere la quarantena imposta dai decreti governativi e dal governatore Musumeci, necessaria per far fronte all’emergenza coronavirus: «Ho potuto constatare – ha detto – che le strade sono frequentate da una popolazione che non potrebbe stare in giro. A tutti, singoli cittadini, forze dell’ordine e militari faccio un appello: rischiamo di perdere la partita che forse stiamo vincendo. Siamo in trincea medici, infermieri, etc. Sono sacrifici che stiamo facendo a salvaguardare la salute nazionale. Vi prego rimanete a casa».
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