Fiasconaro, dono di Pasqua a medici e infermieri

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In un momento di crisi ed emergenza per tutto il Paese sono molti i palermitani e siciliani che hanno dato una mano con azioni di solidarietà e beneficenza. Questa volta vogliamo raccontare di un atto di bontà, nei confronti del personale sanitario occupato nella battaglia coronavirus, proveniente dalla provincia di Palermo. Più precisamente da Castelbuono, nelle Madonie, dove ha sede la storica azienda di dolci Fiasconaro.

Uno dei tre fratelli Fiasconaro, Nicola, pluripremiato pasticcere e responsabile del settore produttivo ha manifestato l’intenzione di voler offrire il proprio sostegno attraverso un piccolo dono a chi lavora in prima linea negli ospedali: “Sarebbe bello che in questo momento difficile per il Paese arrivasse in dono ai medici e agli infermieri impegnati nella lotta al coronavirus una colomba per la Pasqua, simbolo di unità, pace e rinascita. E noi siamo pronti a fare la nostra parte nonostante le inevitabili perdite, ma siamo sereni. Abbiamo raggiunto una certa solidità”.

CREAZIONE DI NUOVI SITI

L’azienda è stata fondata da Mario Fiasconaro, padre dei tre fratelli Nicola, Fausto e Martino, nel 1953. Dopo quasi 70 anni di storia, la loro è un’attività in continua crescita da un punto di vista economico, con un fatturato dell’ultimo anno che si aggira intorno ai 22 milioni di euro. Nonostante lo stop alla produzione a causa del virus, Nicola Fiasconaro ha annunciato la creazione di nuovi siti di produzione in Sicilia: “Il momento è drammatico, ma dobbiamo avere la visione del futuro. I due nuovi siti saranno conclusi entro un paio di anni e daranno lavoro a persone locali e figure specializzate. In questo momento, economicamente, stiamo potenziando i nostri servizi di e-commerce. Nel 2019 abbiamo messo a segno un fatturato che ammonta a 22 milioni di euro ed un export del 30%. Fino a 15 giorni fa avevamo raggiunto l’80% della produzione con un incremento del 20-25%. Ora siamo totalmente fermi, ma vogliamo essere vicini alle istituzioni, dobbiamo stare tutti insieme. Sarà un nuovo Risorgimento del Paese“.


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