Palermo, Ucciardone: “Smart working o rischio reato epidemia colposa”

Il sindacato UILP ha diffidato il Provveditore regionale dell’Amministrazione Penitenziaria della Sicilia: smart working anche per l'Ucciardone di Palermo

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Cresce l’ansia dei sindacati, preoccupati della situazione in cui versano i lavoratori del carcere Ucciardone di Palermo. Nella fattispecie, è stato il sindacato UILPA a sollecitare l’attuazione di tutte le forme di lavoro agile previste. Il sindacato ha chiesto l’immediata disposizione di un ordine di servizio di evacuazione degli uffici e collocazione dei dipendenti nei propri domicili in regime di servizio in forma di smart working.

RISCHIO DI EPIDEMIA COLPOSA

Per i lavoratori del carcere Ucciardone di Palermo si invoca lo smart working

Spende parole accorate il segretario generale della Uil Pubblica Amministrazione Sicilia Alfonso Farruggia.“La situazione della Casa di reclusione di Palermo induce anche a una riflessione sulle questioni giuridiche penalisticamente rilevanti che ne potrebbero conseguire. Si potrebbe infatti prospettare il reato di epidemia colposa punibile secondo l’ex art. 452 del codice penale “.

SEGUIRE IL MODELLO DI ALTRI CARCERI SICILIANI

Secondo il sindacato la stessa problematica di Palermo si registra anche a Catania e Caltanissetta. Mentre, presso le strutture carcerarie di Agrigento, Castelvetrano, Favignana, Piazza Armerina, Enna e Augusta il lavoro agile è stato organizzato. Messina e Trapani si avviano all’applicazione.  “Ci rendiamo conto dell’estrema complessità che caratterizza il mondo carcerario. In questi giorni sta sperimentando una condizione di stress estremo che vede purtroppo gli agenti di Polizia Penitenziaria in trincea per tutelare la sicurezza della popolazione. Riteniamo doveroso limitare al massimo la presenza del personale amministrativo in loco”.

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