Il popolo di chi in questo periodo corre o fa jogging per strada sembra sia sordo, cieco, irresponsabile e incosciente. I runners sembrano non recepire le notizie sempre più drammatiche dell’andamento dell’epidemia, i decreti, gli appelli che invitano a restare a casa. A quanto pare, c’è un 40% di popolazione che continua imperterrita ad uscire di casa in spregio al pericolo di contagio. Questa percentuale comprende un numero molto elevato di irriducibili sportivi, che in tutta Italia continuano a correre come forsennati, a bocca aperta, andando incontro al virus.
È ormai dimostrato che il Covid-19 è l’agente patogeno più contagioso, veloce e furbo conosciuto negli ultimi cento anni. Un virus parassita e famelico che cerca cellule respiratorie viventi da infettare. Si attacca, si introduce, ne sfrutta il metabolismo e si moltiplica nel loro interno fino a farle scoppiare. Per poi diffondere tutto attorno tanti embrioni pronti ad invadere altre cellule sane. Fino a raggiungere i polmoni, e continuare a replicare all’infinito questo malefico ciclo, impedendo lo scambio di ossigeno. Fino a far morire soffocate le sue vittime.
La giornalista Melania Rizzoli su Libero descrive con precisione il comportamento del Covid-19. Quando viene espulso da un corpo infetto attraverso la bocca, mentre si parla o con un colpo di tosse, questo coronavirus per sopravvivere rimane sospeso nell’aria in una nuvola di aerosol. E cerca di appigliarsi alla moltitudine di particelle atmosferiche che in essa sono sospese. Queste lo tengono in quota e lo fanno viaggiare e volteggiare a distanza per circa 20-30 minuti come una foglia al vento, in attesa di essere inalato dal malcapitato del momento che inevitabilmente subisce il contagio.
Se poi chi passa è uno sportivo più o meno giovane che si allena correndo a bocca aperta, respirando a pieni polmoni per lo sforzo fisico e muscolare, immettendo ed espellendo quindi una quantità maggiore di aria per lo stesso motivo, le probabilità di inalare o ingoiare il virus sospeso, e quindi di contagio diventano pericolosamente alte. Gli amanti della della corsa durante la loro attività sportiva sudano, si affaticano e producono liquidi in quantità elevate. Inoltre emettono frequentemente secrezioni oro-faringee e nasali, che vengono eliminate in modo naturale e spontaneo durante il veloce tragitto. Il coronavirus può contaminarle, e quindi possono contribuire al diffondersi aereo dell’epidemia.
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