Nola tenero come il burro, Palermo quasi perfetto

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Il Palermo dimentica Licata con una prestazione quasi perfetta che porta a una vittoria netta contro il Nola, al Barbera. Il quasi è motivato dai tanti gol falliti dai rosanero, a tu per tu con il portiere dei bianconeri, Capasso.

Pergolizzi torna alle tre punte, con Ricciardo che si riprende la maglia da titolare, ma è sulle fasce che il Palermo ha fatto faville, in una gara dominata dal primo all’ultimo minuto. L’eroe di giornata è senza dubbio Floriano. L’ex Bari spazza le critiche di parte della tifoseria con una partita super: tre gol, un assist, quello a Felici per l’1-0, dribbling a gogò che hanno ubriacato il suo avversario diretto sulla fascia, ma anche tante reti sbagliate, che avrebbero potuto dare al risultato le dimensioni della goleada.

ECCO “RF7”

Oggi forse abbiamo visto il vero Floriano, nel bene e nel male. Letale nel saltare l’uomo, fulmineo nello sfruttare l’errore del portiere sul tiro di Floriano nell’azione del 2-0, l’ala rosanero è stata tradita dalla voglia ostinata di trovare il gol. Più volte, nel primo tempo ha concluso le sue serpentine con tiri telefonati e poi quelle occasioni nella ripresa, prima di firmare la sua tripletta, con due bei gol, forse nelle occasioni più difficili. Va a casa col pallone e gli applausi del pubblico. E forse, il meglio, da lui, deve ancora venire.

Non è la sola nota positiva della partita. Felici è tornato su ottimi livelli, confermandosi uno dei giocatori più decisivi di questa squadra. Il gol del vantaggio non è suo, perché la palla in porta la mette il difensore Gargiulo, ma è lui a propiziarlo con la sua penetrazione in area.

TUTTI SOPRA IL “6”

Va sottolineata la bella prova di Crivello, specialmente nel primo tempo. L’esperto giocatore, tornato a giocare da terzino, ha spazzato ogni perplessità da assoluto padrone della fascia destra. Dalla sua parte non è passato nemmeno il vento di scirocco che soffiava su Palermo e ha regalato qualche inedita sovrapposizione con Floriano in avanti. Tutto sommato, positivo il rientro di Ricciardo.

Sempre pochi i palloni buoni per le sue caratteristiche, ma il messinese ha lottato e ha propiziato il 2-0 con un tiro facile e centrale, che ha comunque mandato in crisi il portiere ospite. L’appuntamento col gol numero dieci è soltanto rinviato. Buono l’atteggiamento di una squadra che ha sempre cercato il gol, che ha mantenuto alta la concentrazione fino alla fine, prendendo i tre punti in palio e mantenendo inalterato il vantaggio sul Savoia, ma con una gara in meno da giocare.

E IL NOLA DOV’E’?

Dall’altro lato, un Nola tenero come il burro. I campani arrivati con un bilancio di 22 punti nelle ultime dieci partite, soltanto uno in meno del Palermo, sono venuti in vacanza al Barbera. Ammaliati dalle bellezze della città, visitata alla vigilia del match, avrebbero potuto sfruttare la domenica per un tuffo a Mondello. Invece, il bagno lo hanno fatto nei gol, quattro che potevano essere molti di più. Lenti, i bianconeri, nel proporre gioco, con un Acampora letargico, fragili sulle fasce e poco pressanti a centrocampo, dove Martin ha potuto giocare quasi in surplace, mostrando ancora una volta che, senza pressione, è illuminante coi suoi lanci. Nemmeno i cambi hanno cambiato l’atteggiamento di un Nola che si è offerto come vittima sacrificale al Palermo che mantiene inalterato il vantaggio sul Savoia, con una gara in meno da disputare. Quasi perfetto, insomma.

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