Quella mia prima volta allo stadio

Davide Sgroi: tifavo Cagliari, ora solo e sempre rosanero

Il “G.T.P.”, ovvero il Grande Tifoso del Palermo che ho il piacere di ospitare oggi è DavideSgroi. Prima di addentrarsi sul tema della rubrica, ovvero sul racconto della sua prima volta alla Favorita, peró, mi anticipa la sorprendente rivelazione: da piccolissimo faceva il tifo per il Cagliari. Fu influenzato da suo padre vissuto nel mito del grande Gigi Riva all’epoca all’apice della sua carriera. Infatuazione comunque breve e passeggera perchè pochi anni dopo nel suo cuore di tifoso al posto dei colori rossoblu entreranno, senza mai più uscire, quelli rosanero. Ecco com’è andata.

UN CALDO E VITTORIOSO ESORDIO

Davide Sgroi

Partita non di campionato ma amichevole – ricorda Davide – il 9 settembre del ’73 si disputò l’evento calcistico che avrebbe decretato il definitivo trasferimento della mia passione calcistica dalla squadra sarda a quella di casa. Avevo appena 6 anni e accompagnato da un mio zio – continua – non solo era il mio esordio da spettatore alla Favorita ma per giunta coincidente con la vittoria del piccolo Palermo contro la grande Juventus di Zoff (2 a 1, reti di Vanello, Longobucco e La Rosa, ndr). Incancellabile – conclude – il ricordo del caldo da morire di quel pomeriggio (partita disputata alle 16,30 ndr) ed il boato con cui i tifosi rosanero, numerosissimi allo stadio, salutarono il goal del vantaggio di La Rosa. Al termine dell’incontro arrivó il successo sui più titolati bianconeri.

PRIME GIOIE E PRIME DELUSIONI

Inizio la mia vera e propria carriera di tifoso rosanero a partire dal campionato di serie B ’81/’82. Mio primo idolo giovanile, avevo 15 anni, – ricorda subito Davide – divenne immediatamente Gianni De Rosa. Indescrivibile la gioia provata, particolarmente per la vittoria in casa sul Verona, grazie a quella sua prodezza balistica giustamente poi consegnata alla storia della Società rosanero. Qualche settimana dopo purtroppo, duplice boccone amaro allora assai duramente digerito. Scrivevamo la parola fine al sogno di promozione a lungo accarezzato nella parte finale del campionato. Il Palermo, sottolinea – incassando due sconfitte esterne consecutive a Varese e Pisa, entrambe per 3 a 1, disse addio alle speranze di promozione in A. Grande delusione peraltro vissuta in trasferta, perché all’Arena Garibaldi di Pisa quel pomeriggio insieme a mio fratello maggiore c’ero anch’io.

CICCIO BRIENZA NEL CUORE

È stato quello – prosegue Davide – l’inizio di una lunga militanza ininterrotta nel tempo all’insegna della fedeltà ai colori rosanero, di una puntuale presenza allo stadio. Tantissimi i giocatori poi avvicendatisi nel Palermo che mi sono rimasti nel cuore. Lungo sarebbe l’elenco. Una citazione particolare mi piace farla per Giacomino Modica. Quando però le preferenze della tifoseria palermitana erano giustamente orientate verso Fabrizio Miccoli, il mio beniamino – puntualizza – era Franco BrienzaCiccio per tutti, del quale sono stato amico personale e lo sono tuttora.

Franco Brienza

Fra i tanti allenatori poi che sono passati da Viale del Fante – conclude Davide – confesso di conservare, anche se un poco sfumato per ragioni di età, un bel ricordo di Nando Veneranda e uno speciale e vivo in quanto più vicino di Delio Rossi. Grandi entrambi. Ma non sono stati i soli.

TRE GETTONI PER DAVIDE

Chiude Davide Sgroi l’album dei suoi ricordi del passato e, tornato al presente, idealmente gli consegno i tre gettoni da utilizzare in chiusura per altrettante chiamate in Società. Questi i messaggi lasciati alle segreterie telefoniche.

Pronto, Presidente Mirri, dando per scontata la promozione in serie C sappiamo bene che il professionismo è tutt’altra cosa. Affrontarlo sarà impegno non facile. Sono certo che assicurerai al prossimo campionato lo stesso amore, entusiasmo e passione con cui hai preso il Palermo in D. Forza Dario! E Forza Tony! (Di Piazza).

Pronto, mister Pergolizzi. Vedo che da un po’ di tempo nelle dichiarazioni sei meno permaloso e ti comunico che ora cominci ad essermi simpatico. Rosario, a prescindere, alla fine conta solo il risultato finale. E come tecnico stai costruendo le premesse perché un posto nella storia del Palermo della rinascita a maggio non te lo levi nessuno. Bravo!

Pronto, Crivello. Complimenti! In questa squadra per me eccelli per serietà, misura, qualità e professionalità. Il mio augurio è che tu possa rimanere con noi molto a lungo. In futuro ti vedo immancabilmente in maglia rosanero, in categorie sempre più su e da palermitano con la fascia di capitano al braccio. Roberto, sarà così, lo sento!

Mario Oddo – odmar@libero.it

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