Niente sbadigli per i tifosi del Palermo nell’anno della rinascita. Perchè se è vero che di calcio champagne, complice la categoria se n’è visto poco, lo è altrettanto il fatto che mai come quest’anno l’attesa che venga domenica è spasmodica. E’ vero: di questo testa a testa con il Savoia se ne sarebbe fatto volentieri a meno. Un campionato in versione marcia trionfale in solitaria sarebbe stato auspicabile. Eppure, anche da parte di chi si è prontamente defilato dai gradoni del Barbera alle prime difficoltà, la curiosità di capire come andrà a finire è tanta.
La gara del Palermo contro il Roccella in tal senso intriga, appassiona, riscalda nonostante le previsioni stimino un ulteriore calo di presenze allo stadio. C’è da capire innanzitutto quale sarà l’entità della risposta del gruppo all’indomani dello striminzito pareggio in terra irpina. I rosanero, che dopo averla più volte maledetta questa volta ringraziano la zona Cesarini per lo sgambetto al Savoia, hanno il dovere di impegnarsi allo spasimo. E poco c’entra creare pressioni con quanto detto. Il primo ad assere consapevole che i tre punti, domenica sono una conditio sine qua no per un sereno prosieguo del cammino del Palermo è mister Pergolizzi.
Impensierito dall’irrazionale efficacia del bunker degli arancio amaranto (16 gol incassati, per una squadra che stazione in zona retrocessione confondono), l’allenatore medita un Palermo d’assalto come mai visto prima. Per scardinare la difesa del Roccella servono i più robusti grimaldelli. Nel suo possibile 3-4-1-2 infatti, Ricciardo, Sforzini, Floriano e Felici potrebbero partire titolari. Le due torri piazzate lì davanti supportate dall’ex barese nelle vesti di rifinitore. Al biondo romano invece, partendo dalla linea esterna di centrocampo il compito di creare scompiglio nello schieramento avversario.
Chi ha imparato a conoscere Pergolizzi, considera questa soluzione quasi fantascientifica. Lui, che nella sua carriera ha sempre dimostrato di prediligere l’equilibrio tattico, difficilmente dovrebbe optare per le quattro punte. Eppure, qualcosa stavolta dice che per una volta il tecnico del Palermo potrebbe riconsiderare il suo credo calcistico. La piazza, parte della quale lo taccia di presunzione, ne sarebbe lieta. Contro il club che, secondo una statistica d’inizio estate, faceva registrare il più basso valore della rosa del girone I, il Palermo non può steccare.
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