Tommaso Scuffia, esperto portiere e capitano del Roccella, sarà, insieme alla sua squadra, il prossimo avversario nel cammino del Palermo in campionato. La squadra calabrese naviga nella zona bassa della classifica e necessita di punti per poter fuoriuscire dalla bagarre per la retrocessione. Nell’intervista ai microfoni di Diretta Stadio – Gold 78, il giocatore ha parlato della prossima partita nel capoluogo siciliano.
Il capitano Scuffia ribadisce la voglia della propria squadra di lottare fino alla fine anche contro la capolista: “Noi siamo convinti, fiduciosi e concentrati. Veniamo da due vittorie di fila ma sappiamo che non sarà una gara facile però ce la giocheremo fino alla fine. Non verremo per chiuderci in difesa, non l’abbiamo fatto all’andata né contro il Palermo né contro il Savoia. Giocheremo la partita a viso aperto, nessun catenaccio. All’andata è stata una partita equilibrata, i gol sono avvenuti per degli errori individuali”.
Per molti ragazzi del Roccella poter giocare in uno stadio come il Renzo Barbera è un sogno che si avvera, ma il portiere è sicuro che l’emozione non sarà un fattore determinante sull’incontro: “E’ un onore perché non capita tutti giorni di poter giocare in uno stadio che ha vissuto partite di serie A o comunque sempre un grande calcio. Non credo che per noi ci sia questo timore del grande stadio e del grande pubblico. Magari i ragazzi più giovani possono avere un po’ di confusione ma penso che questo non ci possa creare grandi problemi”.
Tommaso Scuffia ha detto la sua anche sullo scontro a distanza tra i rosanero e il Savoia: “Penso che la lotta per la vittoria del campionato sia soltanto tra Savoia e Palermo. Ho notato che nelle ultime 9 giornate i rosanero hanno ottenuto 15 punti mentre gli oplontini 25 punti dei 27 disponibili, ma credo che i rosanero abbiano una marcia in più“.
La lotta per la vittoria del girone è molto ardua e il capitano del Roccella, essendo un giocatore che conosce bene la categoria, ha espresso la sua idea sul periodo negativo dei rosanero: “Il campionato di serie D è uno dei più difficili perché si lotta su ogni pallone e l’agonismo la fa da padrone. Per poter vincere il campionato bisogna stare attenti per 90 minuti su ogni pallone. Cosa che ultimamente ho visto un po’ meno nel Palermo, magari alcuni giocatori prendono sotto gamba la categoria. Conoscendo Pergolizzi dai tempi un cui giocavo nelle giovanili delle Fiorentina, so che è un buon allenatore. Secondo me la colpa è soprattutto dei giocatori che scendono in campo”.
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