Dopo diciannove giornate di campionato si può iniziare a tracciare un bilancio di questa creatura, la Ssd Palermo, nata dopo la dipartita dell’Us Città di Palermo. Le premesse erano ottime: era possibile creare dal nulla una società con dirigenza e guida tecnica nuova, con una squadra formata come un perfetto puzzle, con i pezzi scelti uno ad uno, sebbene in poco tempo.
Dalla presentazione fino alla decima giornata di campionato è stata come una favola diventata realtà. La dirigenza ha parlato la lingua della tifoseria, la squadra ha vinto 10 partite consecutive, dimostrando a tutti che era stata assemblata bene. I tifosi, dopo avere stabilito il record di abbonamenti per la categoria, hanno fatto registrare anche, partita dopo partita, record di presenze degni della serie A. Fino a Palermo-Savoia.
Nel pomeriggio di una domenica di metà novembre, il Palermo al Barbera ha subìto la sua prima sconfitta stagionale. E purtroppo, da lì per la squadra di Pergolizzi è iniziato un altro campionato. Il Savoia ha dimostrato a tutti che i rosanero non erano i padroni del girone I, e contemporaneamente ha trovato in quella partita la forza e la volontà per iniziare una impensabile rimonta. Giovandosi ovviamente della complicità del Palermo.
Perché nella prima parte del campionato, nelle prima dieci partite, i rosa hanno conquistato 30 punti sui 30 disponibili, con 25 gol all’attivo e 6 al passivo. Nelle successive nove giornate hanno fatto invece la metà dei punti, quindici. Hanno vinto solo 4 volte, pareggiato 3 e perso due partite casalinghe. Segnando appena 8 gol, e subendone 6. I numeri parlano e non mentono. Dalla undicesima giornata in poi è come se il Palermo da dottor Jekyll si sia trasformato in mister Hyde.
Quando in una squadra le cose vanno a gonfie vele, sono pochi o nulli i motivi di contrapposizione fra tifoseria e dirigenza. Non appena però il rendimento comincia a zoppicare, si comincia a creare qualche crepa. La luna di miele volge al termine ed hanno inizio le prime contestazioni. Viene messo in discussione l’allenatore per le sue scelte, ma anche la dirigenza della Ssd Palermo, dalla quale si vorrebbe più disponibilità a riempire i vuoti in organico che si vanno creando per infortuni, squalifiche o solo per stanchezza. E così si crea un mix pericoloso, che rischia di esplodere, e compromettere i programmi iniziali che comprendevano una pronta, sicura e indiscutibile promozione. Ciò però non è assolutamente positivo.. Serve equilibrio e serve sinergia tra tutte le parti interessate.
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