Trapani e caso Petroni “sdoppiato”, i granata: “Siamo tranquilli”

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Un pasticcio che potrebbe costare caro. Anzi, carissimo. Nuovi brividi di paura per il Trapani, che nemmeno una settimana fa aveva ricevuto dal Tribunale federale una ammenda da 6mila euro ed evitato una penalizzazione nel torneo in corso. Una “punizione”, l’ipotesi di riduzione dei punti in classifica, che per il club granata avrebbe rappresentato un autentico disastro, proprio in considerazione dell’attuale andamento in campionato.

Il lavoro della Procura federale si sarebbe spostato su un altro filone, che riguarda Fabio Petroni e la gestione della società. Secondo quanto trapelato in conclusione di indagine, come rivela oggi il Giornale di Sicilia, infatti, l’imprenditore avrebbe “ricoperto contemporaneamente il ruolo di socio sia nel Trapani che nella Juve Stabia”. L’inghippo si sarebbe consumato esattamente dal 21 giugno al 9 luglio scorsi.

DOPPIETTA VIETATA

Una possibilità, quella delle partecipazioni multiple, che non è assolutamente consentita. Nei casi in cui non viene osservato il divieto, la Procura federale è chiamata a far scattare il deferimento. L’inchiesta, condotta dal procuratore capo Giuseppe Pecoraro e dai procuratori aggiunti Antonella Arpini e Gianfranco Melaragni, si è conclusa il 25 novembre. E la partecipazione “doppia” di Petroni, nel capitale sociale di Trapani e Juve Stabia, sarebbe avvenuta per il tramite “di società da lui controllate e mediante l’interposizione di Edoardo Comito”. Per la cronaca, anche Comito, che era amministratore del club campano, “è indagato”.

FUORI DAL CALCIO “PROF”

La palla passa adesso ai giudici, e l’avvio del procedimento disciplinare potrebbe portare a diversi generi di conseguenze per il club granata. Secondo le norme della Federazione, si potrebbe passare fra la sospensione dei contributi federali o una pronuncia definitiva favorevole per la società finita sotto inchiesta. Nel caso in cui, invece, si riconoscesse l’illecito, sarebbero guai peggiori: le società oggetto di controllo non sono ammesse al campionato di competenza. In poche parole, il Trapani verrebbe escluso dal calcio professionistico. La Procura, intanto, avrebbe già comunicato agli indagati l’intenzione di procedere con il deferimento.

“DIMOSTREREMO TUTTO”

Sulla vicenda il Trapani ha diramato, nel pomeriggio, un comunicato stampa. “In riscontro all’articolo di giornale pubblicato dal Giornale di Sicilia (…) si rappresenta che il Trapani Calcio non ha nulla da temere in ordine alle contestazioni della Procura Federale e ad una propria ipotetica responsabilità oggettiva: contestazioni che saranno puntualmente smentite dalla documentazione che verrà fornita agli organi inquirenti e già in parte acquisita dalla FIGC. Il Trapani Calcio, come avvenuto fino ad oggi, continuerà a collaborare (…) per sgombrare definitamente il campo da infondate quanto strumentali contestazioni che nascono, tra l’altro, da un esposto il cui “autore” è stato denunciato il 19/6/2019″.

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