Il Palermo frena? Guai a minimizzare sul momento

La relativa facilità con cui si sono vinte le prime 10 partite ha illuso l’ambiente sulle capacità del tecnico e reale forza della rosa?

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E adesso i passi falsi sono due. Per il Palermo zero reti ed un solo punto in due gare segnano un momento che bruscamente diventa molto delicato anche in prospettiva.

IMPARARE DAL RECENTE PASSATO

 Alla vigilia degli scontri con Acr Messina, Giugliano e Acireale, con prima e terza  gara al Barbera e Giugliano fuori, l’esigenza di far punti pesanti torna pressante. Fallire questi incroci quando si è ormai prossimi al giro di boa, ridurrebbe pericolosamente il margine di sicurezza acquisito. Il Palermo in D non può proprio permettersi “recidive” di campionati  con dinamiche o esiti simili alle annate appena trascorse in B. Non può prima comandare in scioltezza e poi  cedere progressivamente terreno, punti e sicurezze.

BLINDARE IL FUTURO PROSSIMO

Ragionando un attimo sul futuro della stagione, si deve cercare di impedire un rientro troppo ravvicinato delle avversarie in chiave primo posto. Nel girone di ritorno è auspicabile, trovarsi con un discreto margine quando riavremo a campo invertito – fuori casa – gli scontri contro Savoia, Acr Messina, ed Acireale. È inutile dire quanto sarebbe pericoloso giungere a questi appuntamenti senza un buon margine di sicurezza. Quindi il risultato della gara di Palmi, è sinceramente inaccettabile e non esistono alibi. Sono anche “singolari” alcune scelte di Pergolizzi. Il tecnico rosanero in 11 partite su 12 ha sostanzialmente preferito i soliti 11/13 elementi con pochissime variazioni. A Palmi di colpo, Lucera titolare  e Rizzo Pinna  a seguire trovano il campo?  Come vederla? Diciamo Finalmente li ha considerati ? O forse hanno giocato perché ha sottovalutato gli avversari? Ha constatato che Kraja e Felici – ieri zero minuti – erano senza benzina? E chi o cosa li ha resi  totalmente inutilizzabili? Forse un uso eccessivo e scriteriato degli stessi elementi?

Santana in un momento di Palmese Palermo

LE DOMANDE SI AFFOLLANO INFINITE

Si è in un momento di oggettiva difficoltà indipendente dalle scelte? La responsabilità di chi è? Di un tecnico che ha scelto i suoi ed “escluso” il resto? O è conseguenza di una rosa che cigola ai primi affanni, perché molto meno qualitativa e affidabile di quanto auspicato, creduto o allestito dalla società? Forse è solo un calo di tensione? Ci sono stati errori di valutazione? Della presunzione? Superficialità? Cosa? Le assenze di Sforzini, Ficarrotta e Doda o quella di Crivello durante la gara, non possono giustificare un pari con l’ultima in classifica. Quindi? Che valutazioni fare? Il tifo rosa nero è umorale si sa, e se i risultati non tornano subito a scorrere positivi si dividerà in processi di varia natura e con vari destinatari, facilmente intuibili. Il Palermo non deve vincere la D. La deve soltanto stravincere, provvedendo anche in itinere a spazzare via anche i minimi mal di pancia.

LE RAGIONI DEL SEGUITO

I 10460 abbonati non sono solo una “gioiosa infatuazione” al nuovo corso di orgoglio palermitano capitanato dall’entusiasmo del tifoso e presidente Mirri. Sono anche un  maturo sostegno, a scatola chiusa, e quindi anche atto di forzata presenza dovuto dall’esigenza di schizzare via da questa categoria senza il minimo “ disguido”. Il Palermo quindi  nei suoi errori, purtroppo non può godere della stessa clemenza di qualsiasi altra squadra di questa categoria. Perché nessuna squadra è o ha da perdere quanto il Palermo. Il mercato di riparazione arriverà presto. Sagramola e Castagnini ne approfittino operando in modo decisivo sul mercato. Non si deve certo ridimensionare o non riconoscere quanto fatto o visto di buono fin qui, perché resta comunque notevole. Ma di fronte alla imperativa necessità di centrare l’obiettivo atteso, si deve guardare solo avanti, non indietro. E se necessario, non si deve esitare nel prendere decisioni anche clamorose. A tutela del risultato che tutti ci aspettiamo per giugno.

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