Palermo – Savoia, i 3 protagonisti: l’allenatore, l’arbitro e il giocatore

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Sono tre i protagonisti della partita contro il Savoia: Carmine Parlato, l’allenatore dei campani, Andrea Calzavara, l’arbitro e Mario Alberto Santana.

L’ALLENATORE

Il posto d’onore spetta a Parlato per come ha impostato tatticamente la partita, per come ha “edotto” i suoi ragazzi ad affrontare e battere i più quotati avversari e, infine, per le sue dichiarazioni post partita. Tatticamente, Parlato non ha sbagliato nulla, dimostrando una volta di più che l’esperienza vale più del pedigree e dei titoli onorifici. Parlato ha giocato per vent’anni nelle categorie minori, sfiorando appena la serie B (forse) e concludendo la sua stagione da calciatore nel Rovigo. Qui ha esordito come allenatore e ha vinto il campionato portando il Rovigo in serie C. era la stagione 2005-2006, ben tredici anni fa. Poi ha sempre vivacchiato (nel termine non c’è ombra di dispregio) tra serie D e serie C. Salvo un’altra promozione della serie D alla serie C con il Pordenone.

allenatore
Carmine Parlato, allenatore Savoia

Era la stagione 2013- 2014. Ergo: Parlato è un allenatore dal mestiere collaudato, che conosce a menadito la serie D, per averci prima giocato a lungo e poi allenato, ottenendo anche buoni se non ottimi risultati. La partita l’ha vinta lui, ancor prima del fischio d’inizio, perché ha capito che non poteva giocarla “alla pari” col Palermo. Dimostrando così non solo la sagacia dei mestieranti di valore, ma anche l’umiltà di capire che le partite si vincono (e/o si perdono) a centrocampo. E soprattutto che il bel gioco ( e non solo in serie D) non è sempre garanzia di vittoria.

MARCATURA AD UOMO

Così ha subito pensato a inaridire le fonti di gioco del Palermo, facendo marcare a uomo, dal primo all’ultimo minuto, i due fari rosanero: Martin e Martinelli. Semplice, direi scontato, anche se dalle parole ai fatti ce ne passa, ma lui è stato bravo a instillare nella testa dei suoi giocatori un pensiero fisso: “Se bloccate quei due, il Palermo si spegne e noi possiamo anche vincerla, la partita!”. Per il resto, ha caricato a molla la sua squadra che è entrata in campo a grinta spianata, menando calci all’impazzata, con l’ordine preciso per ciascun giocatore che, al primo soffiar del vento (leggi: alla prima spintarella) doveva stramazzare come morto, ogni volta per almeno due minuti circa; la tattica, sicuramente antisportiva ma – mi pare di sentirlo Parlato arringare la sua ciurma: “ E chi se ne fotte?” – efficace perché redditizia visto che, da un lato, spezzava continuamente le trame avversarie e, dall’altro, induceva l’arbitro a tirar fuori i cartellini.

L’ARBITRO

Andrea Calzavara, arbitro di Palermo – Savoia

Al secondo posto – ma meriterebbe il primo, per quanto i suoi strafalcioni abbiano influito
sul risultato, – metto l’”ignoto” arbitro di Varese, Andrea Calzavara, un giovincello dalla
tremula carriera, mandato al patibolo perché, per una partita prevedibilmente dura ed
aspra oltre che di alta classifica, avrebbe rischiato di fare una figuraccia. Cosa che è
regolarmente accaduta, anche se assegnargli per questo il primo posto sarebbe ingiusto,
visto che sulla sconfitta il Palermo ha inciso sicuramente di più l’arguzia tattica di Parlato.

IL GIOCATORE

Mario Alberto Santana

Al terzo posto, infine, metto Mario Alberto Santana, ieri subentrato sullo 0-1, ad un quarto d’ora o poco più dal termine, nel tentativo di arraffare con una sua giocata d’artista il pareggio. Glielo assegno per meriti, i soli registrabili a nome di un nostro giocatore nella infausta prestazione fornita dal Palermo in toto, allenatore compreso. Ai microfoni del post partita Santana non ha menato il can per l’aia, ha detto chiaro e tondo che “ l’arbitro non c’entra nulla, le colpe sono solo nostre, dobbiamo resettare subito testa e gambe e pensare alla prossima con la Palmese!”. Insomma, Santana ha parlato da capitano vero, che sente forte l’onore e l’onere che la fascia al braccio comporta. Spazza via le sterili polemiche e i piagnistei e, come un buon pater familias, rianima la truppa e la incita a riprender tosto la battaglia.

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