Possiamo fare due ragionamenti quando si commenta una partita che non finisce bene per il Palermo; fare i tifosi ottimisti e minimizzare dicendo: “ma sì, dopo dieci vittorie di fila prima o poi doveva succedere, noi restiamo fortissimi, l’arbitraggio è stato scandaloso e poi il Savoia ha provocato 96 minuti etc”. Oppure si puó guardare al match in modo obiettivo, analizzando la partita senza fare sconti a nessuno.
RECORD ED IMBATTIBILITÀ CIAO
Il Palermo ieri ha perso imbattibilità e prima partita. E per quanto visto in campo, al netto delle tante “strurusaggini” avversarie o di un arbitraggio a dir poco inadeguato, ha meritato la sconfitta. Che con il Savoia non fosse un match come altri forse lo avevano capito veramente in pochi, e tra questi purtroppo alla luce del risultato forse non c’era neppure Pergolizzi. Il Palermo è stato padrone del gioco forse solo per i primi 12 o 15 minuti. Invece il Savoia, con una gara di rara “tignosità e malizia” con forza fisica e determinazione feroce ha bloccato ogni iniziativa, varco ed ipotesi offensiva del Palermo sul nascere.
SAVOIA INDIAVOLATO
Il Palermo veniva costantemente raddoppiato e triplicato fin dalla nostra metà campo dalla foga e grande applicazione dei campani. Questi hanno pressato costantemente i nostri portatori di palla e da questi duelli i rosa nero sono usciti asfissiati e sconfitti anche mentalmente in ogni parte del campo. Il Palermo progressivamente è stato circuito da questa rete di pressing e agonismo che il Savoia – sotto gli occhi di un Pergolizzi inerte – ha tessuto guadagnando, fiducia, metri, pericolositá e nella ripresa un pressoché totale controllo della partita.
SOFFERENZA INEDITA
I rosa nero scoraggiati da questa inedita situazione di crescente impotenza e sofferenza alla fine hanno anche ceduto sul piano nervoso, tecnico ed agonistico. E Pergolizzi, al quale sono stati lesinati leciti e giusti complimenti, nel momento delle tante vittorie precedenti, ieri e forse più che mai, in un momento di concreta difficolta, ha forse palesemente dimostrato di gestire e leggere in modo mono corde quasi ogni gara e di avere in mente solo un suo gruppo di fiducia di 11, 14 giocatori che godono della sua attenzione.
LIMITI DI GESTIONE?
Alcuni di essi, peró, iniziano a mostrare palesi segni di stanchezza che con avversari più tosti diventa impotenza. Kraja e Felici per far due nomi sono tra i piú utilizzati e rischiano di finir presto spremuti. I cambi sono stati oltremodo tardivi, ma questa non è una novità. Novità è che contro il Savoia non si è raccolto nulla. Niente drammi per ora, peró occhi apertissimi e vietato minimizzare gongolando su una classifica sempre rassicurante. Il Savoia ci ha mostrato come in certe gare spigolose siano anche malizia e mestiere a decidere le contese. Il Palermo in questo è più ingenuo di quanto si creda e deve imparare ed adeguarsi in fretta.