Mara: “Vi racconto la mia prima volta al Barbera”

Mario Oddo racconta la storia di Mara Saviano, tifosa emigrata a Firenze per ragioni di lavoro

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La mia prima volta allo stadio fu con mio papà, era l’aprile del 1982″. Inizia così il suo racconto Mara Saviano, tifosa molto attiva sui social che da qualche anno si è trasferita a Firenze per ragioni di lavoro”.

Mara Saviano
Mara Saviano

“Ricordo in particolar modo la prima partita, infantile esperienza che poi crescendo divenne un ricorrente e piacevole racconto come in questo caso – spiega -; non avevo ancora compiuto quattro anni, si giocava Palermo – Verona durante la quale ci fu quel magnifico goal di De Rosa che da allora è diventato il mio primissimo beniamino, proprio perché legato a quel mio incancellabile ricordo d’infanzia.

IL COLORE ROSANERO UNICA FEDE

“Il ricordo che ho più vivo – prosegue Mara – è quello dello Stadio della Favorita di quei tempi: come settore papà mi portava ora in gradinata ora in curva sud; ogni volta spalti gremiti con una tifoseria da brividi. Debbo proprio a quell’entusiasmo che mi è stato trasmesso in quel periodo della mia vita il legame col Palermo, che mantengo inalterato ancora oggi. Sono ormai trascorsi molti anni e non ho mai tradito questa fede, questa gioia e l’orgoglio di appartenenza ai colori rosa nero”.

RICORDI DA EMIGRATA

Un’altra partita più recente che ricordo con grande piacere, che mi ha visto in qualche modo tifosa rosa nero emigrata, è stata la partita Fiorentina – Palermo, giocata nel 2008, col risultato finale di 3 a 2 per noi, con due meravigliosi goal di Amauri che hanno in quell’occasione scatenato il mio enorme entusiasmo. Vivendo qui in Toscana da cinque anni, causa lontananza, avevo perso purtroppo la grande festa in città del Palermo ritornato in serie A e quindi indescrivibile fu la mia gioia nel vedere, e per giunta al termine vincente, la squadra del mio cuore.”

DUE SU TUTTI NEL CUORE

Fabrizio Miccoli

I giocatori del Palermo che mi sono rimasti di più nel cuore – ricorda con emozione la Saviano – sono Gianni De Rosa, come già detto, primo idolo della mia infanzia, oggi purtroppo compianto, e il grande Fabrizio Miccoli che, al di la di tutte le polemiche che oggi ruotano intorno alla sua persona, per me rimane in assoluto il più grande giocatore del Palermo dei miei tempi”.

RITUALE SINGOLARE

Mara Saviano aggiunge un simpatico aneddoto: “Ogni volta che un giocatore del Palermo segnava papà mi lanciava in aria e poi mi riprendeva tra le sue braccia; più grandicella assistevo alla partita sulle sue spalle e a mano a mano, cresciuta seduta al mio posto, sul seggiolino al suo fianco”.

IN CHIUSURA…

Ringrazio Mara Saviano, che oltre ad essere una passionaria e riconosciuta rappresentante della tifoseria palermitana al femminile fuori sede, è anche felice mamma di due splendidi bambini, ovviamente di fede rosanero “per trasmissione materna”, e in frenetica attività come direttore vendite per un’importante azienda di olio italiana. Un’annotazione finale mi sorge spontanea: vista la frequenza con cui i giocatori del Palermo vanno in goal, se Mara fosse ancora piccola e accompagnata, oggi al “Barbera” passerebbe più tempo in aria che sulle braccia del suo papà. 

Mario Oddo [email protected] –

3 Commenti

  1. Ma chi è sta fenomena? Nn capisco perché gli si dia tutta sta importanza chiamandola pure Mara.. Qualcuno la conosce? Io tifo Palermo da anni e nn so da dove sbuchi questa mezza piscialetta

  2. Una normale fuori sede perchè la fate passare per una sorta di eroina o esempio? Elogio del nulla.

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