La nuova vita di Alex Trajkovski, anzi di AT17

Nuova vita in terra spagnola per l'ex rosanero Alex Trajkovski

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Alex Trajkovski, anzi AT17, con la maglia del Mallorca
AT17 con la maglia del Mallorca

Il legame nome/numero è stata una bella trovata per il calciatore moderno. Un modo per farsi conoscere e riconoscere per i meno fortunati. Questione di marketing e business con tanti zeri per le superstars. Non sappiamo a quale categoria appartenga Alex Trajkovski, sta di fatto che il macedone adesso faccia sul serio: adesso per tutti è AT17.

Alcuni precedenti storici

Marco Fortin, ad esempio, un portiere regolare senza infamia e senza lode, nelle sue annate di serie A scelse il 14 per l’assonanza del suo nome con il numero in inglese (appunto, fourteen/Fortin). Fabio Gatti, ai tempi giovane promessa del calcio italiano, per onorare i famosissimi felini della canzone scelse il 44. Un nostro ex, Cristian Raimondi – in palese autoironia da applausi a scena aperta – scelse il 77 per diventare ufficialmente CR77.

Maledetti social

Poi, però, succede l’imprevedibile. Succede che, durante una breve scorribandata su Instagram, mi imbatta in questa foto super galattica. La guardo e la riguardo; la posa stilisticamente perfetta del giocatore mi ricorda qualcuno. Anche lo sguardo penetrante ha un non so cosa di familiare. Leggo bene? AT17? AT17? E cu è?

Griezmann, chi?

Maledico la mia presbiopia, pulisco gli occhiali e cerco di mettere meglio a fuoco l’immagine. Porca miseria, iddu è, il nostro Alex Trajkovski. Solo che adesso non è più “il fantasma di Macedonia” o “il Maradona del Subbuteo” come qualcuno insolentemente osava definirlo, adesso è AT17! Ed al suo pigmalione, il grandissimo agente Curkovic, possiamo anche dirgliene di tutti i colori, ma intanto l’ha piazzato niente meno che in Liga (uno dei più prestigiosi tornei europei) nel RCD Mallorca per la precisione. Un colpo di mercato che quest’estate ha monopolizzato l’attenzione dei media spagnoli offuscando il passaggio di Griezmann al Barcellona.

Al Mallorca per stupire

Certo, a Mallorca – fin qui – ha disputato appena 102 minuti (distribuiti in qualche spezzone di gara) in 8 giornate di campionato. Niente gol, niente assist, neanche un cartellino giallo o rosso. Un po’ pochino per un giocatore come Alex, pardon AT17, il cui furore agonistico e l’allegria contagiosa rimarranno per sempre scolpiti nei nostri cuori di tifosi rosanero. Ma anche nei cuori delle squadre avversarie, felici di giocare pressoché sempre in superiorità numerica grazie alla sua presenza. Su tutto e su tutti rimarrà, però, nella storia di un Palermo che, essendo alla frutta, non poteva che puntare – ovviamente – sulla Macedonia.

1 commento

  1. Grande Marco! Lontano da Palermo, avendo poco tempo per seguire le partite, le tue pagelle, i tuoi articoli e la tua ironia sono una finestra sempre positiva sul mondo rosanero…
    Continua così

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